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di Paolo Morelli
A inizio campionato, Dzemaili aveva detto in conferenza stampa di ispirarsi a Pirlo. Domenica sera si troverà quindi di fronte al suo “modello” italiano. Per...
di Paolo Morelli
A inizio campionato, Dzemaili aveva detto in conferenza stampa di ispirarsi a Pirlo. Domenica sera si troverà quindi di fronte al suo “modello” italiano. Per arrivare ai livelli del regista del Milan però, di strada da fare ce n’è ancora parecchia, ma con una prova all’altezza delle precedenti prestazioni (a parte il leggero calo di Catania) lo svizzero non avrà nulla da invidiare al proprio omologo rossonero in fatto di agonismo.Pirlo è un punto di riferimento per il centrocampo del Milan, Dzemaili può diventare un punto di riferimento per il centrocampo del Toro. Questo potrebbe accomunare i due giocatori, anche se la mediana milanista utilizza uno schema un po’ diverso: tre uomini al centro di cui uno è Seedorf, quindi un centrocampo parecchio sbilanciato in avanti. Quattro mediani per la squadra di De Biasi, secondo una più prudente e ragionata scelta tattica. Dzemaili e i suoi colleghi di reparto potrebbero quindi approfittare di questo sbilanciamento per aggredire gli avversari con un pressing ordinato, che metterebbe difficoltà i centrali del Milan, in inferiorità numerica in fase difensiva.Si tratta di un’ipotesi, ma la cattiveria agonistica che il Toro ha sfoderato nelle recenti gare arrivava soprattutto dal centrocampo, con lo svizzero che si ergeva a trascinatore e ispiratore della manovra granata. Affrontare il proprio “modello” potrebbe quindi essere uno stimolo in più a far bene, dimostrando per l’ennesima volta che il pallone è rotondo, e che il giovane svizzero di origine albanese può essere tranquillamente all’altezza dell’italiano campione del mondo.
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