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È finalmente un Toro-frullatore

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di Gino Strippoli È arrivato, finalmente, il “Toro Frullatore”, quella squadra  che spesso il mister Giampiero Ventura ha desiderato, così com’era nei desideri di tutti i tifosi granata. Se è ...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

di Gino Strippoli

 

È arrivato, finalmente, il “Toro Frullatore”, quella squadra  che spesso il mister Giampiero Ventura ha desiderato, così com’era nei desideri di tutti i tifosi granata. Se è  vero che in campo il Torino affrontava  l’ultima in classifica è altrettanto vero che la Nocerina si è dimostrata compagine capace  di affrontare il Toro a viso aperto, senza paura, giocando anche un calcio piacevole e organizzato, cercando anche la via del gol. D'altronde la squadra campana non aveva altre scelte se non quella di cercare la vittoria. Onore alla Nocerina che non si è chiusa, e qui il gioco e la qualità del Toro escono tutte. Quando qualsiasi squadra,  di questa serie B, affronta il Toro senza fare barriera  di 10 uomini dietro la linea della palla allora la forza del Toro primeggia inesorabile: non c’è nessuna squadra capace di impensierirla perché a quel punto la palla frulla organizzata da destra verso sinistra  per linee orizzontali e verticali e la preda è spacciata.

Tutto questo si è visto nell’incontro di sabato pomeriggio all’Olimpico di Torino. Nocerina che sin dal primo minuto  si buttava in avanti creando di fatto situazioni vantaggiose per il contropiede granata. Varchi aperti e spazi immensi in cui il Toro è andato a Nozze grazie anche all’intraprendenza di uno Stevanovic, devastante, funambolico e ricco di energia, che sulla fascia destra non ha lasciato scampo a uno, due, tre avversari che spesso lo attorniavamo in marcatura, senza dimenticare l’altro contropiedista Vives che ha sfoderato ancora una volta una prestazione maiuscola, facendo spesso ripartire la squadra  in folate che spesso hanno creato vere e proprie superiorità numeriche . Ma non è stato  solo  un gioco di contropiede. Infatti, quando il Toro è dovuto ripartire dalla propria area  lo ha fatto da vero “frullatore” con la sfera che girava e girava  cosi come giravano e giravano, mai a vuoto, i giocatori granata. Un  “frullatore – Toro”, capace di tritare, sminuzzare gli avversari , che ha nel motore principale “ dinamo Iori” , inesauribile fonte di organizzazione, svelto a impostare  le azioni, saggio nel capire quando lanciare con lunga gittata i suoi compagni e bravo e umile nell’aiutare la propria retroguardia. Dopo la partita contro la Nocerina  diventa difficile dire chi è stato il più bravo. Tutti si sono impegnati a essere e giocare da squadra vera!

Allo stadio molti dopo la partita obiettavano sugli sprechi ennesimi degli avanti granata, in primis Bianchi e Antenucci rei effettivamente di aver ciccato due clamorose occasioni da gol. Per carità è tutto vero ma è altrettanto vero che loro erano li pronti a colpire, erano insomma sul pezzo, si son fatti trovare  al loro posto. E poi non dimentichiamo gli assist che hanno fatto ai loro compagni. Prossimamente anche per loro arriverà il gol, l’importante è rispondere presente nell’azione e pronti a colpire. Inoltre se vogliamo dirla tutta sia Antenucci che Bianchi hanno grandi meriti in almeno due gol granata. Grazie ai loro movimenti hanno creato spazi per Vives e Stevanovic portandosi via ben quattro avversari: questo è gioco di squadra. Fatte le debite proporzioni, negli anni ’70 l’Aiax giocava senza dare punti di riferimento agli avversari, facendo frullare la palla, e dove segnavano un po’ tutti. Questo è un po’il Toro, ripeto rispettando le giuste metriche e potenzialità di quella grande squadra olandese che aveva  molti fuoriclasse. Il punto è questo: oggi il Toro è squadra, lo scorso anno non lo è mai stato, oggi il Toro sa distribuire gioco e sa completare 4 e anche 5 passaggi lo scorso anno perdeva palla dopo il secondo passaggio!

Oggi il Toro è in cima alla classifica ed è dovere dei tifosi di ripresentarsi in massa allo stadio. Sabato c’era un bel freddo sugli spalti ma penso che i gol e il bel gioco abbiano scaldato anche i più freddolosi. Spiace invece vedere , oltre alla splendida Maratona, sempre presente e piena ,  cosi come le tribune, una fetta di stadio , la curva Primavera, semideserta. In proporzione c’erano più tifosi della Nocerina nel loro settore che granata  nella Primavera. Oggi il Toro  merita di avere uno stadio pieno , tutti i giocatori lo stanno meritando così come lo merita mister Ventura che è stato capace di far rivivere lo spirito Toro ovvero uno spirito battagliero com’è il Giampiero stesso. Così come per il Toro sarebbe bello riavere quelle coreografie (striscioni e bandieroni), come nel passato,  nella Maratona che erano demoralizzanti per le squadre avversarie che arrivavano a sfidare il Toro. Il Toro è stato spettacolo nello spettacolo e ciò deve ritornare a essere, dalla squadra ai tifosi. In occasione del gol di Castaldo, pervenuto attraverso  un maldestro contrasto perso da Parisi e da una sfarfallata di Benussi, l’allenatore granata è sobbalzato quasi fuori dalla sua area tecnica per redarguire imbufalito i suoi ragazzi rei, in quei minuti ,di essersi rilassati un po’ troppo. Ma questo è lo spirito Toro, mai calare la guardia anche avanti di tre gol! Signori e signore questo è lo spettacolo granata!