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Ecco cosa era mancato fino ad oggi

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino


 

Non affronteremo sempre la Juve”. Questa frase, ribadita più volte, è uno degli spunti positivi che il derby ha lasciato in dote. Nei 90 minuti di...

di Edoardo Blandino

Non affronteremo sempre la Juve”. Questa frase, ribadita più volte, è uno degli spunti positivi che il derby ha lasciato in dote. Nei 90 minuti di sabato sera si sono visti diversi segnali che fanno ben sperare ed alcuni che rendono piuttosto perplessi. Guardando il lato negativo viene da chiedersi come diavolo sia possibile aver perso la partita. Dopo una gara condotta a lungo con grande autorità si commenta una sconfitta, arrivata, ancora una volta, su calcio piazzato. Ci si domanda come Stellone abbia potuto divorarsi letteralmente un gol che qualunque attaccante di Eccellenza avrebbe messo in porta. Non è neppure chiaro come sia possibile creare quella mole di gioco, senza però riuscire ad essere mai davvero pericolosi. E qui termina tutto ciò che è negativo.Gli altri aspetti della partita, invece, fanno sorridere. Tralasciando la prova di Sereni, su cui sembra inutile spendere ulteriori parole, si può partire proprio dalla frase citata prima. Già, perché poche squadre che i granata affronteranno nel loro cammino saranno della stessa forza e della stessa qualità dei bianconeri. Ranieri ha allestito una compagine molto ben organizzata che oggi risulta essere la miglior difesa del campionato insieme all’Inter. Non è quindi facile segnare ad avversari di quella caratura. E l’unica differenza tra la partita di San Siro e quella di sabato sera è stato un colpo di testa: Bianchi l’ha messa dentro, Stellone no. Un altro segnale positivo è arrivato dal centrocampo. La formula a rombo funziona ed esalta le caratteristiche dei giocatori. Si era già notato in altre circostanze e sabato Barone, Abate, Dzemaili e Corini l’hanno confermato disputando una grande gara. Poi, molto buono, è stato l’approccio al match. Rosina e compagni sono scesi in campo convinti dei loro mezzi e ci hanno messo una grinta e una cattiveria agonistica che non si erano viste fino ad oggi. Per oltre un’ora hanno costretto sulla difensiva una delle prime sedici squadre d’Europa. Sembra quasi che i granata abbiano trovato solo contro la Juventus gli stimoli necessari per dimostrare il proprio valore. Questa stagione raramente si erano viste una tale concentrazione e una tale determinazione. Ed è proprio da qua che il Toro deve ricominciare. Se gli uomini di Novellino lo capiranno e continueranno a giocare come nel derby, allora potranno dare filo da torcere a tutte le prossime avversarie. Indipendentemente dalla classifica.