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di Stefano Rosso - In attesa del primo passo falso in campionato i più pessimisti e scaramantici continuavano cautamente ad ipotizzare i problemi che avrebbe potuto incontrare il Torino sul proprio cammino. Archiviato...
di Stefano Rosso - In attesa del primo passo falso in campionato i più pessimisti e scaramantici continuavano cautamente ad ipotizzare i problemi che avrebbe potuto incontrare il Torino sul proprio cammino. Archiviato quello legato all'assenza di Ogbonna, con Pratali che a Verona se l'è cavata egregiamente, ed arrivata infine anche la prima sconfitta è un altro, adesso, il cruccio da risolvere: l'affaticamente di Manuel Iori. L'ex regista di Livorno, Chievo e Cittadella è l'unico giocatore - assieme a Coppola - ad aver disputato tutte le partite dei Granata ed è ipotizzabile, oltrechè prevedibile, che le sue prestazioni possano incorrere in un calo fisico perchè difficilmente il giocatore riuscirà a farsi carico di tale sforzo per tutta la durata del lunghissimo campionato di serie B.
La risposta a questo problema, però, è arrivata dalla negativa serata di lunedì: a Gubbio, infatti, nell'insufficienza generale è venuto fuori un aspetto tecnico di un giocatore che potrebbe rivelarsi decisivo nel proseguio della stagione. Al quarto d'ora della ripresa, dopo il vantaggio Eugubertino, Ventura ha schierato in campo Migjen Basha al posto di uno spento Vives ed è stato proprio il centrocampista dal passaporto svizzero a prendere in mano le redini del centrocampo granata, nonostante la contemporanea presenza di Iori sul terreno di gioco.
Finora Basha aveva messo in mostra soltanto le proprie doti di incontrista, dando l'anima sul centrocampo ma limitandosi ad arginare le offensive avversarie e recuperare grandi quantità di palloni, senza mai dedicarsi alla costruzione del gioco. Lunedì sera invece il suo ingresso in campo e la sua centralità nel gioco - per far ''frullare'' il pallone Ventura ha comunque sempre bisogno di un regista - hanno dato la carica ma soprattutto un pizzico di ordine alla reazione del Torino: nonostante la prestazione generale decisamente negativa Migjen ha comunque messo in mostra anche la propria abilità nel far girare il pallone e dettare i tempi alla squadra.
In attesa che Vives ritrovi la forma ottimale - anche se l'ossimoro è sempre il solito: la condizione si trova solo giocando, ma al contempo deve andare in campo solo chi sta meglio - il tecnico Ventura ha comunque in mano una carta per far rifiatare l'importantissimo Iori, certamente una delle pedine più importanti della formazione granata di questa stagione.
Non c'è quindi da stupirsi se prossimamente il centrocampo del Toro dovesse essere formato da Basha in cabina di regia con De Feudis, finora l'unico assieme a Gomis e Morello a secco di presenze, al suo fianco nel ruolo di mastino: il centrocampista ex Atalanta e Frosinone è un giocatore molto duttile e piano piano sta mettendo in mostra tutte le proprie caratteristiche. Per adesso lo si conosce come interditore e uomo d'ordine, ma prima della fine dell'anno probabilmente si potranno apprezzare anche apprezzare le sue capacità balistiche da fuori area.
(foto: M.Dreosti)
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