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Ecco la vetta due anni dopo

Redazione Toro News

L’anno passato spesso capitava di vedere un Toro brutto, poco incisivo nel corso dei novanta minuti e che magari perdeva anche la partita. Eppure, in modo sorprendente, le statistiche dei match erano quasi sempre favorevoli alla squadra...

L’anno passato spesso capitava di vedere un Toro brutto, poco incisivo nel corso dei novanta minuti e che magari perdeva anche la partita. Eppure, in modo sorprendente, le statistiche dei match erano quasi sempre favorevoli alla squadra di Lerda, per ciò che concerneva ad esempio supremazia territoriale, pericolosità e altri dati percentuali. Oggi la situazione si è ribaltata, perché oggettivamente ieri i granata hanno disputato una buonissima gara. Eppure in molte statistiche il Varese è stato più incisivo. Un esempio su tutti la supremazia territoriale, dove la compagine di Benny Carbone ha collezionato 8 minuti e 59 secondi, contro 7 e 17. Meglio gli ospiti anche nella percentuale di passaggi riusciti e nelle palle giocate, segno che il calcio non sempre è una scienza esatta. Dalla sua il Toro fa la differenza in pericolosità (quasi 60% contro 35) e mette la testa avanti, anche se non di molto, nel possesso palla (53 a 47), nel resto c’è equilibrio.

La gara di ieri ha poi evidenziato come il Toro vada a segno con una certa regolarità. In queste prime tre gare di campionato mai i granata sono rimasti a secco e cinque sono state le reti complessive, che valgono la vetta della classifica a due anni di distanza (non viene conteggiata la prima giornata di quest'anno). Al contrario di un Varese che non ha ancora mai gioito in questi primi 270 minuti stagionali. Per quanto riguarda le statistiche individuali, nelle palle recuperate comandano due giocatori del Varese: Troest (26) e Cacciatore (25), seguiti da Iori e Darmian a quota 21. Lombardi avanti anche nei passaggi riusciti, dove svetta Corti a quota 40. Dietro di lui ancora Cacciatore e Iori. Infine, i tiri effettuati. In questa speciale classifica Stevanovic e Nadarevic si dividono il primato, con quattro conclusioni a testa.

(foto: M. Dreosti)