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Ecco perchè Cerci il ”Magnifico” non partirà da Torino

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Nomi e stranomi di giocatori si leggono e si rileggono per il futuro del Toro così come si sperperano parole sulle future partenze granata. Alcune possono anche essere veritiere e mi riferisco a Ogbonna, sempre più corteggiato...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Nomi e stranomi di giocatori si leggono e si rileggono per il futuro del Toro così come si sperperano parole sulle future partenze granata. Alcune possono anche essere veritiere e mi riferisco a Ogbonna, sempre più corteggiato nonostante la stagione poco positiva a causa dell’infortunio, e a Bianchi, in scadenza di contratto. Ma altre come Cerci ''il Magnifico'' sembrano costruite ad arte per destabilizzare un ambiente granata che sta godendo delle sue imprese e che ne sta facendo il suo idolo. Perché sbattere Cerci tra i possibili partenti? Forse perché è 'solo' in comproprietà tra Torino e Fiorentina ed è finito in Nazionale? E' vero che vestire la maglia azzurra vuol dire sempre aprire il mercato della prossima estate, ma attualmente il possibile addio del 'romano' dal Toro appare lontano anni luce. Molte le motivazioni che pendono per la sua permanenza in granata ad oltranza prime fra tutte la sua volontà, che alla fine dei conti prevale sempre su tutto, che è quella di rimanere e affermarsi con chi lo ha veramente coltivato ovvero Giampiero Ventura. ''Il Magnifico'' i suoi migliori anni da quando gioca nel calcio professionistico li ha fatti proprio con l’allenatore granata che lo valorizzò portandolo in nazionale under 21 durante la parentesi pisana. Oggi il mister lo ha rivalorizzato portandolo nella  Nazionale maggiore. Sono dati che un ragazzo intelligente come Cerci comprende e si tiene ben stretti, inoltre a Torino ha trovato l’ambiente ideale per esplodere e consacrarsi definitivamente nell’Olimpo del calcio che conta. Questo grazie ad una tifoseria che lo ha accolto bene e lo ha aspettato anche quando nei primi mesi in granata non fece sfracelli, anzi. Stentava non poco. Alessio Cerci a Torino è un idolo mentre in un'altra compagine cosiddetta 'grande', per la potenzialità economica visto che ''Grande'' lo è stata una sola squadra negli annali del calcio italiano (ma lo è anche l’attuale Torino) potrebbe essere uno dei tanti, magari a scaldare la panchina. Queste sono considerazioni che presuppongono quanto il giocatore possa rimanere sotto la Mole in maglia granata. Nemmeno la sua amata (giustamente) Roma potrebbe assicurargli il posto da titolare e la visibilità che può avere a Torino. La Nazionale l’ha conquistata grazie all’umiltà che possiede rimettendosi in gioco nella città che ha visto le gesta di grandi campioni del passato nel suo ruolo, anche se con caratteristiche diverse: da Carelli a Meroni, da Menti a Claudio Sala, da Crippa a Lentini.   Dato non trascurabile affinché ''Il Magnifico'' rimanga in granata è anche la voglia di Toro che si sta riscoprendo in tutt'Italia e che coinvolgerà certamente sempre più anche la società granata. Se si vuole un Toro forte, che miri magari già per il prossimo anno ad un posto in Europa League, non si può di certo pensare di depotenziare l’organico, anzi deve essere rinforzato e Cerci in questo progetto è indispensabile. Lo vogliono in tanti adesso ma chi lo ha coccolato nella rinascita è stata la famiglia granata e questo ha il suo peso! Ecco perchè, per un paio d’anni almeno, Cerci non si muoverà dal Toro.   Gino Strippoli (foto M.Dreosti)