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In un periodo nel quale arrivano solo notizie poco confortanti, per fortuna l'infortunio occorso sabato a Oscar Brevi si è rivelato meno grave del previsto. Lunedì mattina, quando abbiamo incrociato il capitano e scambiato...
In un periodo nel quale arrivano solo notizie poco confortanti, per fortuna l'infortunio occorso sabato a Oscar Brevi si è rivelato meno grave del previsto. Lunedì mattina, quando abbiamo incrociato il capitano e scambiato brevemente quattro chiacchiere in quel di Orbassano, il difensore granata temeva potesse trattarsi di uno stiramento. Per fortuna, le sue sensazioni si sono rivelate sbagliate e Brevi sarà disponibile se non per la trasferta di Cesena del 24 marzo, sicuramente per la gara casalinga contro il Catania del 31.
La sua assenza, però, arriva in un momento molto delicato, per la squadra e anche per il reparto arretrato. Sabato contro il Mantova ci sarà da inventare una coppia di centrali di difesa che fin da ora lascia poco tranquilli i tifosi. In tre si giocheranno due maglie: Orfei, Doudou e Melara. Il primo, sempre schierato da De Biasi nelle ultime uscite, sembra quello più sicuro di trovare posto, ma non ha mai incantato tutte le volte che è stato schierato. Neppure Doudou e Melara hanno fatto cose egregie nell'ultimo periodo: il primo ha collezionato panchine, tornando titolare solo a Bologna in concomitanza con la squalifica di Brevi, mentre il secondo è entrato in campo a Piacenza dopo 35 minuti al posto dell'infortunato capitano, facendo vedere un paio di belle incursioni in attacco (e sfiorando anche il gol di testa) ma rendendosi protagonista di un paio di pericolose dormite in fase di copertura.
In questa fase avrebbe fatto molto comodo quel Luca Ungari che, messo alla berlina dopo l'erroraccio contro l'Atalanta alla seconda partita, aveva saputo lavorare in silenzio e farsi trovare pronto, quando De Biasi lo avea chiamato in causa, giocando ottime partite contro Catania, Modena e Verona, prima di subire quel brutto infortunio che lo costringe ai box ancora oggi. Per fortuna, il giocatore è vicino al recupero e per lo sprint finale tornerà a disposizione di De Biasi, ma è chiaro che non gli si potranno chiedere grosse cose, dopo un'assenza così lunga.
La difesa del Toro, che fino a Natale era la meno battuta del torneo, in questo girone di ritorno solo a Bergamo contro l'AlbinoLeffe e in casa contro il Catanzaro non ha subito gol. Non è il miglior viatico con cui presentarsi ad un trittico di sfide, Mantova-Cesena-Catania, contro formazioni che stanno davanti ai granata in classifica e che decideranno gran parte delle sorti della stagione del Torino già alla fine di questo mese. Se a gennaio era stato Taibi a finire nel mirino della critica, per qualche errore di troppo e un paio di uscite avventurose, nelle ultime giornate il portiere granata non si può certo tirare in ballo per le troppe reti subite. Anzi, è lui il primo ad avere bisogno di una retroguardia che lo protegga meglio, come era successo nella fase ascendente del campionato.
L'attacco del Toro ha il mal di gol, nonostante i giocatori di qualità che può vantare, ma spesso le partite si vincono anche per 1-0, grazie ad una notevole solidità difensiva. Se il Toro non la ritrova in fretta, sarà dura risalire la china e poi fare strada anche nei playoff. Perché proprio nelle sfide sui 180 minuti prima di tutto è importante non prenderle. Sarà anche un vecchio detto del paron Rocco e degli Anni Sessanta, ma resta d'attualità anche nel calcio del terzo millennio.
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