Nell'immagine 1 si vede come nasce il gol del vantaggio dell'Empoli. Da situazione di calcio d'angolo i giocatori azzurri sono riusciti a trovare il gol del vantaggio al 37' del primo tempo grazie al colpo di testa vincente di Luperto. Il difensore empolese lo si può notare con la maglia numero 33 nei pressi del dischetto del calcio di rigore che parte di corsa in mezzo a Ricci e Vlasic.
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Empoli-Torino 2-2, l’analisi dei gol: Vanja non esce ma Luperto colpisce da solo
Nell'immagine 2 si può vedere che durante la sua corsa Luperto, il numero 33, non viene seguito da nessun calciatore del Torino. I difendenti granata rimangono fermi nelle loro posizione, come da indicazione di Juric che spesso pretende dai suoi una marcatura a zona e non a uomo su situazione di calcio d'angolo. In questa circostanza, però, la scelta del tecnico del Toro non ha pagato.
Nel terzo fotogramma si può assistere al momento in cui Luperto ha appena colpito il pallone che passa sopra le mani di Vanja Milinkovic-Savic che da quella distanza nulla può su un colpo di testa ravvicinato. Il portiere serbo, però avrebbe dovuto provare un'uscita per cercare di anticipare l'avversario dal momento che quest'ultimo colpisce il pallone davvero a due passi dall'estremo difensore granata.
Nell'ultima immagine si può invece notare come, nonostante Buongiorno salti più in alto di Luperto, la palla venga colpita dall'azzurro e non dal granata. Il corner di Marin è stato battuto molto bene ed è arrivato con i giusti giri nell'area di porta, probabilmente frutto di uno schema provato più volte visto il perfetto inserimento di Luperto.
Questo gol dell'Empoli ha ricordato per molti punti di vista quello realizzato ad inizio mese da Djuric in Verona-Torino. Le somiglianze ci sono, in quanto l'attaccante gialloblù in quel caso aveva anch'esso segnato di testa su primo palo. Non si tratta però di un gol fotocopia perché in quel caso Djuric non arrivò in corsa ma fece valere la maggior prestanza fisica nei confronti dei difensori del Toro che lo marcavano da vicino.
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