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di Edoardo Blandino
Eppur si muove. Lentamente, sottotraccia, decisamente con pochi soldi. Ma qualcosa si muove. Giorno dopo giorno, il lavoro costruito faticosamente dalla dirigenza sta cominciando a dare...
di Edoardo Blandino
Eppur si muove. Lentamente, sottotraccia, decisamente con pochi soldi. Ma qualcosa si muove. Giorno dopo giorno, il lavoro costruito faticosamente dalla dirigenza sta cominciando a dare i frutti sperati. Intendiamoci, nessuno sta parlando di arrivo a Torino di Fenomeni con la f maiuscola, ma perlomeno la squadra si sta piano piano creando. Da qui a dire che il lavoro sia finito ne passa un bel po', ma è innegabile: c'è qualcosa di diverso rispetto agli anni scorsi. Il ritiro vero e proprio comincerà il 16 luglio. Per quella data in rosa ci saranno la bellezza di 8 giocatori nuovi: Coppola, Glik, Darmian, Odu, Basha, Iori, Ebagua e Verdi. A questi, poi, se tutte le cose andranno come previsto, bisognerà aggiungere Vives e Guberti.
Non è questa la sede per discutere delle qualità tecniche dei giocatori, qui ci limitiamo a raccontare cosa sta succedendo in questi giorni. Gli anni passati si arrivava agli ultimi giorni con l'acqua alla gola e con la necessità di comprare qualcuno. Magari con questo qualcuno ci si era anche già messi d'accordo da tempo, ma fino a quando non si mettono le firme sul contratto nulla è scontato. Senza contare, poi, che più tardi un giocatore arriva, meno tempo ha per assimilare il gioco del mister.
Ed è qui che notiamo la vera differenza rispetto agli anni scorsi. Non tanto dal punto di vista dell'acquisto del cartellino (quella continua ad essere una questione drammatica), quanto piuttosto dalla stupefacente vivacità della dirigenza. Certamente fa sorridere essere sorpresi di avere gran parte della rosa pronta per il primo giorno a Sappada, ma in questi ultimi anni i tifosi granata si erano abituati ad una grande incertezza.
Guai ora a pensare che sia giunto il momento di rilassarsi. Petrachi ha dato una bella prova riuscendo a consegnare gran parte dell'organico a Ventura. Ora, però, arriva la seconda e più difficile parte: vendere. Chi? A quanto? A quale squadra? Quando verrà data una risposta a questi interrogativi si potranno formulare giudizi definitivi. Oggi possiamo ancora dire: eppur si muove
(Foto: M. Dreosti)
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