Dalla stagione 2019/2020 a oggi sono stati 44 i gol presi dopo l’80’: un’enormità. Già con Walter Mazzarri erano stati rilevati questi problemi, poi divenuti cronici nella breve gestione di Marco Giampaolo. Nemmeno Ivan Juric sembra essere riuscito a porre rimedio alla lacuna e in queste ultime due giornate è apparso abbastanza evidente. Concentrandosi a quanto accaduto nella gestione del tecnico croato, e in special modo quest'anno, serve analizzare quanto accaduto per cercare di trovare una soluzione che Juric ha detto, al momento, di non avere. Contro l’Inter il Torino si è abbassato troppo e ha permesso a Barella di scodellare un pallone in mezzo dove Brozovic si è inserito con i tempi giusti, mentre contro il Sassuolo un distratto Buongiorno è arrivato in ritardo sul suo diretto avversario, il neo entrato Alvarez. Morale della favola, in una settimana due punti persi. In entrambi i casi da segnalare alcuni passaggi a vuoto nelle marcature (a San Siro era stato il giovane Ilkhan a non seguire al meglio Brozovic) e un preoccupante abbassamento del baricentro della squadra. Anche a Milano, del resto, gli ultimi venti minuti sono stati appannaggio dell’Inter, sebbene il Torino in ripartenza abbia avuto la chance del vantaggio con Radonjic.
Il Tema
Errori e baricentro più basso: ecco perché il Toro di Juric patisce i finali
Torino, i dettagli fanno la differenza: il calo di energie si nota nel finale
Sempre in questa stagione dopo l’80’ sono arrivati altri gol: il 3 a 1 dal dischetto di Koopmeiners dell’Atalanta è stato causato da un’ingenuità individuale di Lazaro, la rete dell’ininfluente 1 a 2 della Cremonese a firma di Sernicola è stata merito del giocatore grigiorosso anche se il Torino non fu ineccepibile nell’allontanare la sfera sopraggiunta in area, il timbro dell’1 a 2 del Monza al 94’ di Dany Mota è stato frutto dell’unica sbavatura stagionale di Milinkovic-Savic e di un’opposizione un po’ soft sulla destra. Come si può intuire dalla prima sommaria analisi delle reti prese fin qui dopo l’80’ (ben cinque sulle sette totali), sono i dettagli a punire il Torino. In un gioco come quello di Juric per il quale l’aspetto mentale è fondamentale, bastano delle minime distrazioni, che non a caso si verificano nei finali di partita quando le energie si riducono, per favorire gli avversari.
Il problema è cronico: anche l'anno scorso il Torino soffriva
Allargando il campo alla scorsa stagione, il Torino di Juric, quinta miglior difesa della Serie A, incassò 41 gol, di cui ben 12 dall’80’ in avanti per un saldo di meno 14 punti all’attivo. Anche in questo caso si ricordano errori tecnici, sbavature, ingenuità: l'evitabilissimo fallo da rigore di Djidji con l'Atalanta al 93' nella prima giornata della passata stagione, ancora il francese con la Lazio nel rigore trasformato da Immobile, l'errore di reparto contro il Napoli al "Maradona" per il timbro di Osimhen o anche le papere di Milinkovic-Savic contro l'Udinese. Insomma tanti dettagli venuti meno in vista del traguardo. In questo quadro di individualità va detto che però troppo spesso è tutto il sistema Toro che negli ultimi minuti tende ad abbassarsi un po' troppo e a favorire gli avversari, come testimoniato da questo inizio di stagione.
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