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Errori e sfortuna

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Nel girone di ritorno il Torino aveva a disposizione tre scontri diretti in casa, il fatto di averli pareggiati tutti complica il raggiungimento dell’obiettivo salvezza. Almeno stavolta si è cercato di vincere attaccando...
Redazione Toro News

Nel girone di ritorno il Torino aveva a disposizione tre scontri diretti in casa, il fatto di averli pareggiati tutti complica il raggiungimento dell’obiettivo salvezza. Almeno stavolta si è cercato di vincere attaccando l’avversario con maggiore determinazione, la prima mezz’ora del Toro è stata veramente positiva ma non ha prodotto altro che tiri e calci d’angolo, la squadra pareva viva e il Bologna sembrava alle corde, ci si aspettava il meritato gol da un minuto all’altro. Purtroppo il Torino ha il male del gol, non è cinico sotto porta, manca della necessaria cattiveria e questo è stato determinante per il risultato odierno e speriamo non segni negativamente la stagione; questo scontro salvezza dicevamo è stato giocato in maniera diversa perché si è cercato di vincerlo con un atteggiamento diverso dai precedenti che erano stati giocati con l’obiettivo di primo non prenderle, purtroppo così come contro la Reggina un palo ci ha tolto la gioia del gol e così come contro il Chievo non siamo stati abili nel mantenere il vantaggio, allora fu un errore difensivo oggi sono stati i troppi errori offensivi a tagliarci le gambe, ma se allora le vittorie sarebbero state un regalo piovuto dal cielo, oggi la vittoria sarebbe stata legittima.

La prima mezz’ora del Torino è stata buona anche perché il capitano è stato per una volta trascinatore con le sue azioni meno individualiste del solito, con la sua corsa con la sua voglia di fare bene e di rispondere alle critiche ricevute nel giorno del 4 maggio, critiche inopportune per l’occasione perché il 4 maggio deve essere una giornata ad esclusivo ricordo degli Invincibili e di chi li ha accompagnati nel loro volo verso l’eternità. Il capitano di quel Torino quando le cose andavano male si rimboccava le maniche, troppe volte in seguito e soprattutto ultimamente questa fascia ha pesato più dei dieci grammi di peso effettivo condizionando negativamente chi la indossava. Oggi no, oggi Rosina ha sfoderato una delle prestazioni con le quali era diventato Rosinaldo e la sua uscita per motivi fisici ha di fatto indebolito il Torino perché stavolta Gasbarroni, pur impegnandosi non ha giocato all’altezza di chi lo aveva sostituito.

Farà discutere il cambio di Stellone con Vailatti. Il Bologna con quel cambio si è disposto meglio in campo ed è riuscito a tenere il pallino del gioco in mano giungendo ripetutamente alla conclusione e infine al pareggio anche perché si erano sprecati troppi contropiedi.

Le parate di Calderoni non hanno messo in allarme gli avanti granata che hanno gestito i contropiedi come in una partita di allenamento del giovedì dove prima o poi arriva il gol, qui il gol non è arrivato e ora la strada della salvezza si fa più ardua anche perché fino a cinque minuti dalla fine avevamo un piede e mezzo in A e la strada in discesa.

La traversa di Colombo giunta nel finale è l’ennesimo episodio negativo che è capitato in questa stagione, dove alle colpe e agli errori fatti dal Torino FC in tutte le sue componenti, si è aggiunta anche una discreta dose di sfortuna e di errori arbitrali a complicare le cose.

È inutile però trovare degli alibi, perché un squadra vincente, un giocatore vincente trova delle soluzioni per risolvere i problemi, mentre uno perdente si nasconde dietro le scuse. Ora Camolese che mai si è nascosto dietro le scuse (come troppo spesso facevano i suoi predecessori, soprattutto WAN che addirittura ha detto che è stato un errore ritornare al Torino, quando l’errore l’ha fatto Cairo richiamandolo e preferendolo a Camolese per poi ricredersi quattordici partite dopo) dovrà trovare delle soluzioni vincenti per salvare il Toro dopo questa partita che nonostante tutto avrebbe meritato di vincere, ma il calcio non è il pugilato e ai punti non si vince ma si vince segnando.