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Post Europa League / Oltre all'espulsione, una difesa incerta e un centrocampo nullo costano caro ai granata nella gelida serata di San Pietroburgo
"Doccia fredda, per non dire gelata, per il Torino che torna da San Pietroburgo con un 2 a 0 di passivo sulle spalle che pesa come un macigno sul passaggio del turno. Una partita storta fin dall'inizio giocata in inferiorità numerica che ha messo in evidenza tutti i limiti della squadra granata.
"SUBITO IN SALITA Inizio promettente degli uomini di Ventura che per la prima mezz'ora controllano diligentemente o ordinatamente le sfuriate russe. Poi alla mezz'ora la svolta: Benassi, già ammonito per una trattenuta su Hulk, entra in maniera scomposta e del tutto inopportuna su Witsel rimediando il secondo giallo e la conseguente espulsione. Ventura corre ai ripari togliendo una punta, Martinez, per rinfoltire il centrocampo con Vives, ma in 10 contro 11 il Torino si scioglie come neve al sole lasciando campo e iniziative allo Zenit.
"MANCA LA LUCIDITA' Con l'uomo in meno gli ospiti perdono lucidità e sicurezza, e i reparti di maggiore pregio della squadra non danno il solito contributo. La difesa e in particolare capitan Glik non rende come di consueto e questo ne risente il reparto, come nel caso del raddoppio di Criscito che è mal posizionata. Il centrocampo, dove l'unica fiammella nel gelo russo è Gazzi, è in balia dei palleggiatori avversari, fa poco filtro e non riesce a procurare nessun pallone interessante al reparto offensivo. Reparto che è il meno esente da colpe visto che dopo l'espulsione di Benassi è rimasto orfano di Martinez con il solo Quagliarella a lottare in mezzo ai giganti Neto e Garay.
"Insomma un brutto Toro, molto diverso da quello che ci aveva abituato bene in questa parte di stagione e in particolare nelle dolci notti europee. Nulla è ancora perduto però e al ritorno ci vorrà un'altra mentalità e un altro approccio, ma soprattutto un altro carattere per cercare di ribaltare il risultato.
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