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Fulvio Collovati: “Il Toro avrebbe bisogno di qualche 0-0 per ritrovare fiducia”

Marco Parella

Esclusiva / Il difensore campione del mondo sulla difesa granata: "Miha ok la mentalità, ma ripensi al centrocampo a due"

Nelle ultime cinque partite il Torino ha subito dodici gol, una media che sfiora le 2,5 reti ogni 90 minuti. Numeri da retrocessione, nonostante una classifica ancora clemente. Il problema della fase difensiva nel suo complesso però c’è, si trascina dalla scorsa stagione e rischia di essere la pietra al collo per le ambizioni europee della squadra guidata da Sinisa Mihajlovic. Abbiamo chiesto un’analisi della situazione attuale dei granata e qualche possibile rimedio a uno che di difesa se ne intende "abbastanza", Fulvio Collovati.

Buonasera Collovati. Il Torino prende troppi gol e segna meno dell’anno scorso. Così diventa difficile rimanere agganciati al treno per l’Europa.

A mio avviso, in questo momento il Toro segna poco per due fattori concomitanti: l’infortunio di Belotti e le aspettative deluse di Niang. Mi sono confrontato spesso con Mihajlovic sull’ex attaccante del Milan ed è evidente che le sue prestazioni sono al di sotto di quanto ci si aspetti da uno con le sue qualità.

Per quanto riguarda i gol incassati invece il problema dove risiede?

Mihajlovic sta cercando di imporre ai suoi giocatori il concetto che il Torino sia una squadra ambiziosa e di buon livello, che deve sempre tentare di tenere il pallino del gioco. È una mentalità giusta. Subire qualche gol in più è sintomo di questo processo, vuol dire che stai iniziando ad alzare l’asticella. Il problema è quando ti sbilanci in maniera eccessiva e concedi spazi, come successo con il Crotone.

I nodi sono forse venuti al pettine a partire dalla dura lezione del derby?

Ho commentato quella partita e l’impressione che ho avuto è che il Toro abbia voluto strafare, abbia voluto giocare del tutto a viso aperto. Contro la Juve è un errore, contro la Juve non dico che tu debba solo pensare a non prenderle, ma devi coprirti, attendere il momento giusto e vedere come si mettono le cose. Mi aspettavo infatti che Mihajlovic in quell’occasione schierasse un centrocampista in più.

Proprio in mezzo al campo i granata sono spesso in inferiorità numerica. Secondo lei bastano due giocatori a sostenere un attacco composto da Belotti, Ljajic, Falque e Niang?

Rincon è un lottatore, idem Baselli ed Acquah, loro hanno le caratteristiche giuste per quel tipo di gioco. Ma un conto è provare a fare la partita, un conto è essere equilibrati tra i reparti. Anche alla Sampdoria Mihajlovic giocava con tre giocatori molto offensivi e un atteggiamento molto propositivo. Se non c’è sacrificio da parte di tutti però i rischi aumentano. Se il centrocampo subisce, la difesa naufraga.

Eppure, almeno sulla carta, i centrali granata hanno qualità importanti. Da Moretti a N’Koulou, passando per Lyanco.

Assolutamente sì, concordo. Lyanco in particolar modo mi ha sorpreso positivamente. Nella serataccia dello Stadium è stata una delle poche note positive. Avere le qualità individuali è il primo passo, poi i reparti devono prendere fiducia dai risultati. Ecco, forse il Torino avrebbe bisogno di fare qualche zero a zero, non prendere gol per qualche partita. Come diceva Gianni Brera, lo zero a zero è LA partita perfetta, a maggior ragione per i difensori.

Mihajlovic allora come può risolvere questo problema che sta diventando atavico?

Deve essere elastico e modellare un Toro camaleontico che sappia attaccare contro le medio-piccole e difendere con le big. Perché, senza voler mancare di rispetto al Crotone o ad altri, mi sembra normale che contro certe squadre il Torino debba prendere subito le redini del match e vincere. Ma in Serie A se non hai un’organizzazione difensiva all'altezza rischi di subire su qualsiasi campo.

Domenica arriva la Roma. Sarebbe forse più prudente tornare a un centrocampo a tre?

Difficile che Mihajlovic torni sui suoi passi, ma la Roma a centrocampo è straripante con i vari De Rossi, Strootman, Nainggolan, Pellegrini. Per non subire devi per forza mettere un centrocampista in più per dare protezione a una difesa che in questo momento ne ha tanto bisogno. E non basta solo quello. Per limitare le incursioni sulle fasce di gente come El Shaarawy e Perotti serve un sacrificio in più da parte degli esterni granata, devono tornare a coprire.

Il Torino finora ha beneficiato di un calendario benevolo, ma adesso arrivano tutte le squadre di alta classifica a breve distanza. La panchina di Mihajlovic potrebbe traballare in caso di pochi punti raccolti nelle prossime 4/5 giornate?

Non c’è allenatore al mondo che non traballi se perde due o tre partite di fila (ride, ndr), ma per ora la classifica del Toro è buona. Inoltre i divari dalle formazioni che ha sopra sono molto ridotti, per cui potrebbe bastare anche un solo risultato positivo per non dover subito pensare agli estremi rimedi.