L'avventura triennale di Ivan Juric al Torino, almeno sul campo, è finita nel peggior modo possibile: un 3 a 0 senza storia contro un'Atalanta in uno stato di grazia. Il Torino è stato surclassato dalla Dea, proprio come la Dea era stata surclassata dal Torino nella partita d'andata. Poco convincente l'ultima analisi del triennio di Juric. "Penso che per lunghi tratti abbiamo fatto molto bene, anche per venti minuti - ha detto il tecnico croato -. Il primo gol è un'emblema della qualità che hanno. Passaggi, tiri... Questi hanno giocatori, che, vedendoli anche dal vivo sono top player" (LEGGI QUI). La dichiarazione non regge: 7 tiri in porta contro 1, 18 conclusioni totali contro 8. Il Torino ha tenuto più il pallone, ma il possesso è stato per lunghi tratti improduttivo. Insomma, non c'è stata storia al Gewiss Stadium e probabilmente, dal punto di vista dialettico, era meglio per Juric scindere quanto fatto nei tre anni con quanto fatto nei 90 minuti contro l'Atalanta. Era stata presentata come la gara della vita per i granata: ecco l'avversario si è dimostrato fortissimo, ma Pellegri e compagni non hanno assolutamente interpretato la gara come un dentro o fuori e hanno strameritato di perdere 3 a 0.
Il Tema
Gasperini strapazza Juric: sconcertante l’ultima panchina del croato al Torino
Quartultimo attacco, 17 gare senza gol in campionato: i numeri horror della fase offensiva del Toro
—A proposito dei dentro o fuori, sono stati un cruccio mica da poco della gestione triennale di Juric. Troppo spesso ci sono stati degli incredibili passaggi a vuoto nei momenti decisivi sia contro squadre piccole sia contro squadre di alto livello. Dal punto di vista del ritmo e della qualità offensiva il Torino è stato ampiamente deludente. Si può tranquillamente dire che il Torino visto dalla contola in su è stato per lunghi tratti sconcertante. I granata chiudono questo campionato con ben 17 partite senza reti all'attivo, con una differenza reti pari a zero (36 gol fatti e 36 gol subiti) e con il quartultimo attacco del campionato. Tutto questo per dire che la sterilità offensiva dimostrata dal Torino a Bergamo deve sorprendere fino a un certo punto; è stata infatti una costante della poco lineare stagione granata, contraddistinta da moltissimi alti e bassi. Il fiasco di Bergamo rappresenta certamente uno dei bassi più eclatanti, se non altro perché è avvenuto in una giornata decisiva per le sorti del Torino.
Solo un cambio prima del 3 a 0 dell'Atalanta: dentro Sanabria per Pellegri
—Difficile analizzare la gara e confrontare l'operato di Gian Piero Gasperini e del suo allievo Juric: troppo grande la differenza qualitativa e quantitativa tra Atalanta e Torino nella serata di ieri, domenica 26 maggio. Ricci dietro a Zapata e a Pellegri non ha dato quelle geometrie offensive attese. Lo stesso Pellegri non ha replicato la bella performance offerta contro il Milan (corretto toglierlo all'ora di gioco per Sanabria, anche se le cose non sono cambiate). Sanabria è stato l'unico a subentrare prima del tris dell'Atalanta. Considerando che le cose non stavano procedendo bene, si poteva pensare a qualche mossa anticipata, come ad esempio Savva, grande protagonista di Verona. Crediamo che poco sarebbe cambiato perché le categorie di differenza tra la Dea e i granata erano parecchie, però quanto meno si poteva scuotere un po' prima il Torino dal suo torpore.
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