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Genoa-Toro: Juric torna a Marassi e trova Gilardino per “la gara della svolta”
Il campo di Marassi non è semplice per nessuno: hanno steccato nella Genova rossoblù la Roma (4-1 per i liguri), Juventus ed Inter (due pareggi). Inoltre, Juric a Genova da allenatore avversario non ha mai vinto (un pareggio e una sconfitta alla guida del Verona e una sconfitta al primo anno al Toro). Infine, il Torino non vince in trasferta da fine ottobre a Lecce. La gara non è affatto semplice: i granata non dovranno sottovalutare la sfida perché il Genoa è una squadra quadrata che in Serie A si trova pienamente a suo agio. Gilardino mette bene in campo i suoi e può contare su un Gudmundsson che si sta dimostrando un attaccante di qualità capace di determinare anche nella massima serie.
Milan, Lecce, Napoli, Torino e Lazio sono queste le squadre contro cui Gilardino ha schierato la difesa a quattro nel girone di andata di questa Serie A. Tutte queste partite si sono giocate nelle prime otto di campionato, da dopo la sfida con il Milan l'ex punta della Fiorentina ha optato per una difesa a tre. I quinti, che si abbassano, permettono di avere quella copertura in difesa che è fondamentale per stare ben chiusi in presenza di squadre con uomini dall'alto tasso tecnico nel reparto offensivo. Quella con i granata, però, sarà il primo match senza Dragusin: l'ex Juve è passato al Tottenham e la sua assenza non sarà sicuramente irrilevante. Solo con dinamismo e imprevedibilità Juric potrà mettere in difficoltà il più giovane collega: Ilic nelle ultime settimane ha dimostrato di saper intravedere spazi importanti per gli inserimenti dei compagni e potrebbe essere di nuovo decisivo al Ferraris. Davanti ci sarà un Genoa che vorrà tornare alla vittoria dopo due pareggi: i tre punti in casa mancano dal 10 novembre e si prevede uno stadio vicino al sold out.
Juric e Gilardino hanno vissuto il Genoa in momenti diversi. L'ex centrocampista è stato protagonista prima della risalita in A del Grifone e poi degli anni più spettacolari dell'era Gasperini: i rossoblù potevano contare su campioni come Thiago Motta e Diego Milito. Il centravanti biellese è invece arrivato in Liguria con una rosa che doveva puntare prima di tutto alla salvezza. Sicuramente ad entrambi quegli anni a Genova sono serviti per imparare un calcio operaio, ma efficace. Il Torino di Juric rispetto alle squadre del "maestro" Gasperini pecca, talvolta, di brillantezza nella manovra. I granata, in particolare contro difese chiuse e poco propositive, si trovano a dover fare la partita, ma spesso non riescono a creare superiorità numerica e quindi chiare occasioni da gol. All'andata con il Genoa il Toro faticò moltissimo e la gara fu risolta solo da una supergiocata di Radonjic. Gilardino ha messo le basi per una salvezza tranquilla con una squadra ordinata che lascia impostare gli avversari a distanza dalla porta di Martinez, tant'è che il Genoa, davanti solo all'Udinese, è penultimo per media di minuti di possesso palla a partita in Serie A. Servirà una prestazione di livello, non basterà il compitino, però Juric ha avvertito già dopo la vittoria contro il Napoli dell'importanza del match: “Aspettiamo Genova, poi dovremo fare le valutazioni giuste. Vedo una partita decisiva, ci può dare uno slancio impressionante".
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