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Giampaolo batte Liverani: difesa, contropiede e stavolta niente rimonte

Andrea Calderoni

Il Confronto / Seconda vittoria in campionato con il Torino per l’abruzzese. Male la squadra dell’ex regista

Marco Giampaolo ha colto allo stadio “Ennio Tardini” di Parma la sua seconda vittoria in campionato sulla panchina del Torino. Ha iniziato con il sorriso il suo 2021, avendo la meglio di un altro tecnico che non se la sta passando affatto bene come Fabio Liverani. Entrambi etichettati come “integralisti”, stanno facendo di necessità virtù in questa stagione. Giampaolo ha imboccato una via alternativa al suo 4-3-1-2 qualche settimana fa e la sta percorrendo con insistenza. I primi frutti sembrano maturare. La predisposizione alle ripartenze del Torino non è una novità e ieri è arrivata l’ennesima conferma, sebbene, come ha dichiarato lo stesso Giampaolo in conferenza, non sempre l’ultimo passaggio o l’esecuzione siano stati perfetti. Dominare il possesso e il gioco è utopistico per l’attuale rosa granata e dunque la nave guidata dall’abruzzese ha dovuto virare su altre strategie, favorite al “Tardini” dall’immediato vantaggio e dagli spazi concessi dai crociati.

MANO GIAMPAOLO - Mentalmente il gruppo ha dato risposte confortanti. Le parate di Sirigu, il gol e le chiusure di Izzo, il filtro sulla mediana di Rincon, la monumentalità di Belotti. I granata sono riusciti, come a Genova contro il Grifone, a conservare il vantaggio e hanno chiuso la partita in dirittura d’arrivo (avrebbero potuto farlo già a metà ripresa, ma Verdi, il peggiore nel Torino, non ha capitalizzato l’assist di Belotti). Sebbene il Torino di Parma non abbia giocato come probabilmente ci si poteva immaginare quando è stato scelto Giampaolo come tecnico, si sono viste alcune trame che hanno esaltato la mano dell'allenatore abruzzese. L’esempio più calzante è il gol di Singo: in sei ad attaccare a viso aperto la difesa degli emiliani con Belotti bravo ad abbassarsi e a fare gioco e con Singo pronto ad aprire l’azione, a seguirla e a chiuderla. Ovviamente i meriti del Torino nascono anche sugli enormi limiti del Parma, che ha palesato una volta di più le sue difficoltà soprattutto in fase di costruzione.

SOSTITUZIONI - Giampaolo, non è una novità, ha sfruttato pochissimo i cambi. Ne ha effettuati soltanto due sui cinque disponibili. Verdi al 69’ è stato giustamente sostituito (poteva anche lasciare il campo qualche minuto prima). L’impatto di Gojak è stato confortante e non soltanto per l’assist e per il gol. Linetty, invece, è andato negli spogliatoi all’85’, donando gli ultimi minuti a Segre. Poteva sfruttare meglio le sostituzioni anche in previsione della gara interna con il Verona di mercoledì? Forse sì, ma probabilmente Giampaolo ha fatto bene a non toccare una squadra che stava funzionando e stava difendendo un solo gol di vantaggio. Il concetto è lo stesso espresso dopo Napoli, dove però non avevano convinto le tre sostituzioni in un solo slot in prossimità del recupero. In sostanza, meglio affrontare il Verona un po’ più stanchi ma con il morale alto dopo una vittoria piuttosto che con qualche energia in più ma con l’onta dell’ennesima rimonta subita.