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di Alessandro Salvatico
Giunti alla metà di Giugno, cosa c’è di diverso nella costruzione del Torino rispetto alla situazione dello stesso periodo negli anni precedenti, in particolare...
di Alessandro Salvatico
"Giunti alla metà di Giugno, cosa c’è di diverso nella costruzione del Torino rispetto alla situazione dello stesso periodo negli anni precedenti, in particolare del 2008? Sostanzialmente, una: allora mancava il direttore sportivo; ora, l’allenatore.Quale dei due “buchi” sia peggio, difficile dirlo; entrambi, di sicuro, impediscono di fare mercato (anche se non impediscono a molti di parlarne comunque).
"Così, negli scorsi giorni abbiamo letto di Delio Rossi come sicuro occupante della panchina granata per la prossima stagione, salvo poi venire a sapere che lui e Cairo manco si erano sentiti per un “buongiorno”, e quindi un’altra ridda di nomi, buon ultimo Franco Colomba. L’unica certezza è l’offerta presidenziale avanzata a Marco Giampaolo, il quale si è detto anche piuttosto interessato.E allora, perché l’accordo non si concretizza? Cosa manca, ancora?
"A quanto pare, solamente (si fa per dire) il “sì” di chi tiene lo svizzero-abruzzese legato al guinzaglio di un contratto fino al 2010, ossia quel Giovanni Lombardi Stronati che, non interpellato da Cairo in merito alla possibilità di liberare il mister, si è risentito (comprensibilmente), e ora vuole che il collega granata paghi una penale (meno legittimamente). E’ qui che l’editore deve dimostrare forza: la situazione lo favorisce, perché Giampaolo ha dichiarato pubblicamente e a chiare lettere che non lavorerà mai più per il Siena, dunque sa che i toscani sarebbero comunque costretti a pagare due stipendi.
"Cairo deve dimostrare forza, ma anche decisione. Penale per la rescissione? C’è probabilmente lo spazio per imporsi, e non pagare nulla al collega dalle casse semivuote; ma se Giampaolo è considerato il punto di partenza di qualcosa di vasto come un programma, allora si paghi. Lo fece la Roma con l’Udinese per Spalletti, dal momento che aveva individuato l’uomo giusto per una pianificazione a lungo termine; nel peggiore dei casi, dunque, si paghi. Ma lo si faccia subito. Perché se alla fine, sulla panchina del Torino, dovesse sedersi Colantuono, sarebbe un pessimo segnale. Chiaro, non per il valore del pelato ex-perugino, che in B ha fatto cose eccellenti: ma perché ci si troverebbe laddove ci si poteva ritrovare il giorno dopo Roma-Toro, senza perdere quindici giorni di mercato (cioè tantissimi), dopo aver inseguito un’idea e non averla saputa raggiungere per scarsa decisione, convinzione o voglia di spendere.
"Legittima, quest’ultima, fintanto che i soldi non sono di chi scrive ma di chi ce li mette, ossia lo stesso Urbano Cairo; ma curioso che, proprio ora, dopo che fino a una settimana fa si sono pagati contemporaneamente gli stipendi di tre allenatori, si debba risparmiare sul costo di colui che è stato individuato come l’uomo giusto.Giampaolo al Torino è l’unico esito accettabile non solo per le qualità dell’ex-tecnico del Siena, ma per il tempo passato ad inseguirlo.
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