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Giampaolo frena Gattuso: Toro ordinato e diligente. Ma perché 3 cambi in un solo slot?

Il Confronto / I due tecnici, per motivi diversi, hanno dimostrato di avere dalla loro parte il gruppo. L'abruzzese poteva gestire meglio il finale rompendo maggiormente il ritmo degli avversari

Andrea Calderoni

Marco Giampaolo e Gennaro Gattuso hanno dimostrato di avere il gruppo dalla loro parte. Era più scontato per l’ex centrocampista del Milan, un po’ meno per il tecnico granata. Il Napoli è riuscito a pareggiare all’ultimo grazie al super gol di Lorenzo Insegne dopo alterne emozioni nelle ultime settimane, tra sconfitte sul campo (in alcuni casi immeritate, come a San Siro contro l’Inter, in altri invece sacrosante, come contro la Lazio) e vittorie in tribunale. Il gruppo si è dimostrato al fianco di un Gattuso in difficoltà a causa di un problema fisico che lo sta condizionando. Al triplice fischio lo stesso allenatore ha dichiarato che tutti i ragazzi gli sono stati vicino in questo difficile momento, tenendo anche a inviare un messaggio di carattere generale ai giovani che lo stavano ascoltando (LEGGI QUI). Ma tornando al calcio, anche i granata scesi in campo ieri sera si sono stretti intorno al loro allenatore. Giampaolo è stato cercato e abbracciato da Izzo dopo il gol e al difensore si sono accodati un po’ tutti. Un bel segnale, un bel messaggio per finire un 2020 travagliato sotto tanti punti di vista, primo fra tutti la classifica.

ORDINE E 3-5-2 - Bisogna, però, analizzare la gestione della partita da parte dei granata. Il Torino, più accorto del solito, ha imboccato una via precisa, quella del 3-5-2, ben diversa rispetto a quella da cui era partito ad agosto, il 4-3-1-2. Con il Bologna, complice l’assenza di Singo, Giampaolo era tornato alle origini ma in una gara di contenimento e ripartenza come quella del “Diego Armando Maradona” contro un avversario più forte qualitativamente ha rispolverato la difesa a 3 che in fase di non possesso si trasforma a 5. La gara è stata ben preparata da Giampaolo (nonostante il pochissimo tempo a disposizione) ed è stata ben condotta dagli uomini in campo, tanto che le sostituzioni sono state tutte posticipate oltre l’85’. I giocatori in campo stavano dando ancora importanti garanzie e probabilmente Giampaolo ha fatto bene a puntare ancora su di loro senza cambiare interpreti fino al rettilineo finale della partita.

 NAPLES, ITALY - DECEMBER 23: Marco Giampaolo, Head Coach of Torino F.C. gives their team instructions during the Serie A match between SSC Napoli and Torino FC at Stadio Diego Armando Maradona on December 23, 2020 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

"UN SOLO SLOT PER 3 CAMBI? - Si può discutere, però, sulla decisione di un tecnico esperto come Giampaolo di effettuare tre sostituzioni in uno slot al 43’ della ripresa senza distribuire i cambi in più finestre, per rompere il gioco e il ritmo del Napoli. Di solito, infatti, la squadra in vantaggio tende a sfruttare le sostituzioni nel finale soprattutto per rendere meno fluido l’assalto dell’avversario. Inserire Meité, Zaza e Vojvoda al posto di Lukic, Belotti e Rodriguez in una sola volta è apparso un favore nei confronti del Napoli non tanto per il valore dei giocatori inseriti, quanto per il solo slot sfruttato. Saranno virgole nell’arco di un match da quasi 100 minuti, ma sono le stesse virgole alle quali Giampaolo si è rifatto più volte nelle scorse settimane. Infine, si può disquisire sull’uscita di Belotti (anche con l’acido lattico fino alle orecchie il “Gallo” è difficilmente sostituibile in una battaglia finale) e sull’ingresso di Meité, ragazzo che ha dimostrato più volte di assomigliare più ad un motore a diesel che a scoppio e quindi poco adatto a subentrare, soprattutto in contesti complicati come quello di ieri sera.

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