Sempre su Sirigu: "Quella su Sirigu è stata una scelta. Sirigu il giorno dopo la scelta può essere arrendevole, polemico o rompicoglioni, oppure essere professionale. Lui si è allenato seriamente e in silenzio. Così si devono allenare i giocatori. La scelta la subisci e poi cerchi di mettere in difficoltà l'allenatore. Ora non so se rientrerà domani, ma la risposta che ha dato è molto professionale. Non discuto le sue qualità, è un portiere forte".
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Su Belotti e sulle sue caratteristiche: "Belotti è uno di quei giocatori che fanno la storia di un club. L'ha fatta in parte e continuerà a farla. Se rimarrà nei ricordi della gente è perché ha lasciato il segno. Questo determina la misura delle qualità del giocatore".
Su Edera e sul suo recente impiego dopo che in estate sembrava prossimo alla partenza: "Edera è il classico esempio di un giocatore che è stato inizialmente ai margini perché nel sistema iniziale non ci stava e in questo ci sta meglio. È un giocatore laterale, che agisce per vie esterne, adesso ci sono nuovi sistemi di gioco dove si può adattare bene e anche meglio di come sta facendo. La cosa più importante è che da un mese a questa parte si sta allenando meglio, in silenzio, con continuità, con impegno, è attento alle cose che dico e questo non passa inosservato. Ma non basta un giorno o una settimana, la continuità che do al mio lavoro nel tempo serve. Edera si allena bene da più di un mese e la fiducia è la conseguenza. Buongiorno idem. Lui ha esordito a Roma, ma non l'ho mandato allo sbaraglio, perché sapevo che avrebbe fatto una buona partita, visto che i segnali mi arrivano. Poi stai lì, mordi il freno, aspetti la tua chance e se hai fatto le cose per bene quando l'allenatore ti chiama, rispondi presente".
Sulla prima parte di stagione di Meité: "Lui a mio avviso è un giocatore forte, che ha ottime qualità. Devo dire che è un professionista eccellente. Non ha mai saltato un allenamento e si è sempre allenato con serietà e impegno. Lui deve fare un salto di qualità mentale e non parlo di mancanza di impegno, ma a quella che riguarda la sfera psicologica del calciatore".
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