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Gianluca Petrachi: il diesse più longevo della storia del Torino, ha superato il maestro

Manolo Chirico
Tocco di Mano / Il dirigente compie gli anni, ma il regalo lo fa lui ai tifosi: è Ciro Immobile

Tutto iniziò tirando un calcio ad un pallone. Poi venne la corsa, su è giù sulla corsia esterna del campo. Gianluca Petrachi: generoso e coraggioso per natura, famelico e rude per mestiere. Ad oggi è lui il direttore sportivo più longevo della storia del Torino.

La memoria storiografica tende a perdersi nel tempo, ma da quando la figura di diesse è stata ufficializzata nel mondo pallonaro italiano, nessuno prima di lui era rimasto per tanti anni fila in sella. O meglio, dietro la scrivania. Sesto anno solare in granata (settima stagione consecutiva), dal gennaio del 2010 ad oggi. Un rapporto più che speciale con Giampiero Ventura, attuale tecnico della Prima squadra, con il quale ha condiviso sino ad oggi - oltre al giorno del compleanno, qualcuno parlerebbe di un segno del destino - momenti sereni e nuvolosi. Fin dai tempi del Pisa, quando tra i due è scoccata una scintilla che ancora oggi tiene la fiamma accesa dopo tanto tempo.

La sua avventura al Torino non poteva cominciare peggio: bombe carta e vetri rotti ne interrompono la presentazione alla stampa. La squadra naviga in pessime acque, Foschi si dimette e gli lascia la patata bollette tra le mani. Nessun timore, prende in mano la baracca e cerca di raddrizzare la situazione per quanto possibile. Quel giorno inizia la vera sfida di Gianluca Petrachi che da quel momento non ha più abbandonato il Torino, contribuendo al ritorno in Serie A, per poi riportare il blasone in Europa League.

Come tutti ha commesso qualche errore di valutazione, ma se ad oggi il club di Cairo è uno dei pochi ad avere un bilancio in ordine - la situazione di partenza era a dir poco dissanguante -, pur restando sempre competitivo attraverso investimenti mirati, il merito è anche e soprattutto suo.

Non si scordino le notti insonni per pianificare e portare a termine la "rivoluzione dei peones", le giornate intere passate a trovare il modo per strappare Cerci alla Fiorentina - senza passare dalle buste -. Fino ad assestare un colpo da vera e propria volte del calciomercato: cedere un giocatore ad una cifra alta, riportarlo alla base solo un anno e mezzo dopo a prezzo di saldo. Stiamo ovviamente parlando di Ciro Immobile, ultimo acquisto in ordine cronologico, il primo di questa campagna di riparazione. Petrachi - anche soltanto per qualche attimo - ha superato il maestro Galliani. E un po' come accadde per Maxi Lopez: il compleanno è suo, ma il regalo lo fa lui ai tifosi.

E pensare che tutto iniziò tirando un calcio ad un pallone....