Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata ieri - venerdì 3 dicembre - ha organizzato una grande serata in occasione dei 115 anni, anniversario della fondazione del Toro. Al Museo del Toro si è tenuta la Hall Of Fame Granata 2021: gli indotti di questa edizione sono Angelo Cereser, Gianni Bui e Giancarlo Bonetto. Ai nostri microfoni ha parlato Gianni Bui, ex attaccante del Torino dal 1970 al 1974.
Esclusiva
Gianni Bui a TN: “Dentro di me c’è ancora il Toro”. E su Pulici e Graziani…
L'ex attaccante granata ha parlato ai microfoni di Toro News in occasione della cerimonia tenutasi ieri al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata
Bui, che effetto le fa essere entrato nella Hall of Fame del Museo del Grande Torino?
"Mi fa molto piacere perché ho visto che le persone sono venute sia per vedere un po' quello che c'è in mostra, ma anche per sentire giocatori che hanno invitato. Mi sono sentito come essere tornato del Toro e parte della squadra. Abbiamo vissuto un periodo molto bello negli anni passati col Toro di cui custodiamo solo bei ricordi. Seguo la squadra, non corro spesso a vederla ma la seguo spesso. Ogni weekend il primo risultato che guardo è quello del Toro, dentro di me c'è ancora un po' di Toro".
La cosa bella è il rapporto rimasto con i tuoi compagni di allora come Cereser e Fossati...
"Sì, ci volevamo bene. E' rimasto ancora un ottimo rapporto almeno con quelli che ho che ho frequentato di più. Alcuni non li posso vedere per la distanza che ci separa, come Agroppi per esempio che abita molto lontano, è difficile poter stare insieme. Però ci sentiamo ogni tanto".
Parliamo anche dell tua passione per la pittura?
"Diciamo che è uno sfogo che ho perché a calcio vista la mia età non posso giocare e altre cose non posso farle. Disegnare mi piaceva già quando giocavo a pallone. Adesso che ho più tempo per me, invece di andare al bar, mi diverto a pitturare. Ho i colori ma non sono stato a scuola e non ho studiato niente: è solo un istinto a cui do sfogo coi colori acrilici perché per quelli a olio in casa bisognerebbe avere uno studio."
Angelo Cereser ha detto che nel Toro di oggi lui vede qualcosina di quello che eravate voi negli anni 70. Tu sei d'accordo?
"Se lo dice Angelo - che è uno che dice sempre quello che pensa - sono contento. Penso che il Toro prima o poi tornerà ad essere quello che poi era giusto che fosse quando avevamo giocatori come Sala, Agroppi, Cereser e Graziani. Ciccio l'ho aiutato spesso, all'inizio della sua storia col Toro".
E' vero che gli hai fatto da chioccia?
"Sì, sia a lui che a Pulici. Pulici era bravo più all'esterno, mentre Graziani andava molto bene per il ruolo che avevo io, quello di centravanti".
Un pensiero in generale sul Toro, visto che la società festeggia i 115 anni dalla fondazione. Cosa suscita in te il pensiero del Toro?
"E' difficile perdere tutta la carica che ti rimane dentro quando giochi nel Torino. Ovviamente non posso più scendere in campo, ma quando vivo partecipazioni ad eventi come quello di stasera al Museo mi torna veramente la voglia domani di ricominciare a giocare".
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