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Non si può proprio dire che la vita dell’ex campione del fu Torino Calcio 1906 sia all’insegna della fortuna. Ancora una volta il destino ha bussato alla sua porta, appena due mesi dopo la morte dell’adorato padre,...
Non si può proprio dire che la vita dell’ex campione del fu Torino Calcio 1906 sia all’insegna della fortuna. Ancora una volta il destino ha bussato alla sua porta, appena due mesi dopo la morte dell’adorato padre, è toccato a Gigi annoverare nella sua vita tumultuosa un altro incidente. Meno grave del primo, ma con una spina non di poco conto: la prospettiva di dover chiudere con il calcio. Martedì pomeriggio, a bordo del suo scooter mentre stava rientrando dal suo allenamento con il Canelli, è stato travolto da un’auto. Niente di grave, nel senso che per fortuna non è in pericolo di vita, ma ha subito una brutta lesione al tendine del ginocchio sinistro. In questo momento Gigi è ricoverato all’ospedale di Chieri e si attendono notizie riguardo alla sua salute.
"La mente corre a tredici anni fa, agosto 1993, Lentini si schianta con la sua Porsche e subisce un brutto trauma cranico che gli minerà la carriera da primo della classe. A 24 anni la stella dell’allora milanista, strappato al Toro di Borsano a suon di miliardi, si oscura inesorabilmente. Soffre di amnesie, perde lucidità in campo, non è più lo stesso. Rientra al Toro alcuni anni dopo, deciso a chiudere la carriera con la maglia che ha cucita sul cuore, ma anche la sua squadra è in discesa libera e non riesce a coronare il suo sogno che, da professionista, si conclude a Cosenza, altra sfortuna, i calabresi falliscono. Gigi, ragazzo scapestrato dal cuore tenero, non perde la passione primaria del gioco del pallone e, pur di divertirsi ancora, va al Canelli, tra i dilettanti, insieme a Diego Fuser.
"Proprio a Toronews quest’estate Lentini aveva confidato il suo amore per il Toro e il sogno di tornare un giorno nella società che l’ha cresciuto. Non ha perso la voglia di stupire il ragazzo dal dribbling facile, che s’involava sulla fascia facendo sognare la Maratona, che intravedeva in lui la genia del fuoriclasse. I giochi forse sono stati troppo grossi per lui, nato in una famiglia semplice, baciato dal successo in modo improvviso, quando inizia a girarti la testa senza più sapere chi sei. Lentini è rimasto un ragazzo dal sorriso malinconico, che ha potuto toccare il cielo con un dito, ma la triste realtà l’ha ributtato indietro. C’è un’altra lotta da combattere insieme, il popolo granata, che non l’ha mai abbandonato, sarà al suo fianco. Forza Gigi, ti rialzerai come hai sempre fatto, ribellandoti al destino come sanno fare i figli del Filadelfia.
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