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Gilardino-Juric, pari e patta: la tattica estremizzata inibisce le occasioni

Gilardino-Juric, pari e patta: la tattica estremizzata inibisce le occasioni - immagine 1
Il confronto tra Alberto Gilardino e Ivan Juric dopo il pareggio per 0 a 0 dello stadio "Ferraris" di Marassi
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Dopo tante settimane il Torino ha dato l'impressione di non poter vincere una partita. A Marassi contro il Genoa gli zero tiri in porta sono talmente emblematici che è inutile soffermarsi troppo. La squadra granata ha pensato prima a non incassare contro una squadra che in casa non ha perso né con l'Inter né con la Juventus. Il pareggio è quindi un risultato che va bene ai granata e anche Ivan Juric si è detto soddisfatto di quanto visto. "Secondo me è stata una partita bellissima d'intensità, una bella battaglia - ha dichiarato il croato di Spalato -. I ragazzi hanno risposto alla grande, hanno fatto molto bene con personalità. Ci è mancato il gol ma abbiamo fatto un'ottima gara contro una squadra con giocatori di grandissima qualità come Gudmundsson, Messias e Malinovskyi" (LEGGI QUI). Sull'aggettivo bellissimo accostato alla partita di ieri, sabato 13 gennaio, si può discutere ed è probabilmente figlio del calcio degli ultimi anni che ha estremizzato, soprattutto in Italia, qualsiasi tipo di situazione tattica e tutto questo non lascia che spazio all'intensità senza più tiri e occasioni da rete. Va detto, comunque, che la preparazione tattica della sfida da parte di Juric e del suo giovane collega Alberto Gilardino è stata pressoché perfetta. Si sapeva che il Campione del Mondo 2006 ama modificare il modo di giocare del suo Genoa in base all'avversario, ma non sempre questo è funzionato con squadre di medio livello come può essere il Torino. Ieri, invece, il Grifone per larghi tratti ha fatto meglio del Torino e ha tenuto, a sopresa, maggiormente il pallino del gioco (vedi quanto accaduto per quasi tutto il primo tempo).

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Stesso undici anti-Napoli. Con Vlasic spento anche la fase offensiva si spegne

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Quasi inevitabilmente Juric è ripartito dallo stesso undici anti-Napoli. Del resto, un antico detto dice che "squadra che vince non si cambia" e dopo aver vinto 3 a 0 contro i Campioni d'Italia è ancor più difficile pensare di modificare qualcosa. L'approccio alla gara è stato migliore da parte del Genoa e il Torino si è concentrato maggiormente in fase di contenimento. I granata hanno un po' pagato la giornata sottotono di Vlasic, uno che dovrebbe fare da collante tra mediana e attacco, uno che dovrebbe inventare la giocata. Con Vlasic spento, anche la fase offensiva del Torino è apparsa spenta come non succedeva da tante settimane. Forse proprio in quello spicchio di campo servirebbe un'alternativa all'altezza della situazione, magari un giovane di belle speranze, da alternare con Vlasic. Il croato (già ammonito) è stato tolto all'ora di gioco per Tameze e il 3-4-1-2 si è tramutato in 3-5-2 con Ricci allargato in posizione di mezzala e Ilic perno centrale.

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Sazonov preferito a Zima. Cambi forzati per Zapata e Djidji

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Altre due sostituzioni effettuate da Juric meritano un'analisi. La prima riguarda Pellegri, subentrato al 66' a Zapata. La sostituzione è apparsa fin da subito anticipata rispetto a una potenziale tabella di marcia e rispetto alle necessità del momento. Al triplice fischio è stato lo stesso Juric a spiegare che "Zapata ha avuto un piccolo problema, non volevamo rischiare e abbiamo anticipato il cambio. Pellegri ci poteva dare tanto nel finale, lui e Zapata sono prime punte più distaccate". Ma quello di Zapata non è stato l'unico cambio forzato durante la ripresa. Anche Djidji è uscito alla prese con i crampi. E qui un'altra mossa che dev'essere necessariamente rimarcata. All'82' Juric ha preferito inserire Sazonov anziché Zima, segno che le gerarchie difensive sono un po' cambiate nelle ultime settimane. C'è da dire che la battaglia agonistica di Marassi poteva essere più adatta al georgiano piuttosto che al ceco, ma questa sostituzione non può passare sotto traccia per una situazione da monitorare anche nel prossimo futuro.

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