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Gillet: quando l’altezza non è tutto

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Il vecchio luogo comune afferma che per giocare a basket, a pallavolo e in porta a calcio si debba essere alti, possibilmente altissimi. Si tratta, peraltro, di un dato statistico confermato con una certa decisione dai fatti ma che ammette qualche...
Diego Fornero

Il vecchio luogo comune afferma che per giocare a basket, a pallavolo e in porta a calcio si debba essere alti, possibilmente altissimi. Si tratta, peraltro, di un dato statistico confermato con una certa decisione dai fatti ma che ammette qualche piacevole eccezione. Una di queste è, senza dubbio, il "piccoletto" Jean François Gillet, che con i suoi 181 cm è, fra i titolari, il portiere in assoluto più basso della Serie A.IL PIU' BASSO FRA I COLLEGHI - Certo, non si parla di un nanerottolo, ma paragonato ai 197 cm di Maarten Stekelenbug, numero 1 della Roma, o ai 194 cm di Samir Handanovic, portierone dell'Inter, la differenza è evidente. Persino Matteo Sereni, la cui fisicità è stata da molti reindividuata nell'estremo difensore belga, e che già nell'ambiente dei portieri non si distingueva per altezza, era alto cinque centimetri in più, con il suo metro e ottantasei. Fra i numeri uno di A, del resto, soltanto Pegolo gli si avvicina, con 183 cm. UNA CARRIERA IN PROVINCIA - Paradossalmente, la carriera di Gillet, numeri alla mano, potrebbe essere stata segnata anche da questo dato: quasi ogni stagione uno dei migliori portieri della A, sia per presenze che per votazioni, eppure mai preso in considerazione dai cosiddetti "top club", forse proprio per questa sua caratteristica. Del resto, dopo essere cresciuto nello Standard Liegi, per lui tanta gavetta, giunto ventenne in Serie B al Monza nel '99, ben undici anni fra le fila dei galletti del Bari, intervallati da una sola stagione in prestito al Treviso, ed infine un'eccellente stagione in Serie A con i colori del Bologna, che, inaspettatamente, l'ha lasciato partire per schierare titolare un Chicco Agliardi che non pare, a nostro modesto parere, dare altrettante garanzie.LASCIATO TROPPO IN FRETTA? - Certo, la volontà del giocatore di ricongiungersi a Ventura ha pesato parecchio, ma la sensazione è che in pochi, tranne forse proprio il Mister genovese, abbiano realmente compreso il valore di un portiere che, silenziosamente, si è sempre dimostrato a livelli di eccellenza assoluta, come testimoniato dalla prova maiuscola di domenica scorsa a Marassi. Persino il CT della nazionale belga Marc Wilmots, pur convocandolo, gli preferisce in nazionale Thibaut Courtois, giovanissimo portiere classe '92 dell'Atletico Madrid, in prestito dal Chelsea.BUONI PRESUPPOSTI PER RESTARE - La sensazione è che Gillet sia arrivato nel posto giusto al momento giusto, a 33 anni, l'età della massima maturazione per un estremo difensore, e che i presupposti per far bene e per restare ci siano tutti, considerata anche la serietà di un ragazzo che, in presenza di un progetto serio e di una tifoseria affezionata, non avrebbe le capricciose pretese cui molti suo "colleghi" ci hanno purtroppo abituati, come testimoniato dall'esperienza di Bari. Nel frattempo, tutti i tifosi granata stanno imparando a scoprirlo, non solo per la sua sobrietà fuori dal campo ma, soprattutto, per la sua eccezionale reattività e per il suo carattere mai domo. Una bella scoperta da tenersi stretta, e dei centimetri a chi interesserà qualcosa?