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Beppe Bonetto (al centro) con il nipote Federico (a sinistra) e il figlio Marcello (a destra)
"Beppe Bonetto, figura importante per il mondo granata, che rifondò il mondo del Torino partendo dal settore giovanile, è scomparso pochi giorni fa (QUI i dettagli). Nella giornata odierna - alle 11 di questa mattina - si sono svolti i funerali in forma laica presso il Cimitero Monumentale di Torino. Alla cerimonia erano presenti anche centinaia di persone tra cui ex calciatori, dirigenti, oltre a una delegazione del Torino che, d'accordo con la famiglia, onorerà la sua memoria in occasione della partita con l'Atalanta. Per ricordare un personaggio diventato un cardine nel Toro degli anni '70, abbiamo contattato Giorgio Navone, figlio di Giuseppe, il vicedirettore di Pianelli, molto spesso a contatto con Beppe Bonetto. Ecco le sue parole:
"Buongiorno signor Navone,
"Lei, figlio dello storico vicepresidente di Pianelli, avrà saputo della scomparsa di Beppe Bonetto, un luminare del calcio e del Torino. Lei ha qualche ricordo dell’uomo che fu, magari grazie a suo padre?
"“Io senz’altro i rapporti diretti erano di mio padre, ma io qualche episodio simpatico me lo ricordo. Ad esempio ‘l’inseguimento Lo Bello’, con Beppe che era fuori dall’antistadio e io passeggiavo con altri. Lui era quasi tarantolato, diceva a mio padre ‘Fermi suo figlio!’. In più Beppe venne da me e mi chiese di non combinare niente, perché gli creavo solo problemi. Mi ricordo questa figura molto agitata che cercava di calmare le acque in quella situazione delicata. Poi mi ricordo bene un altro episodio: quando eravamo in procinto di vincere l’ultimo Scudetto, io avevo organizzato i festeggiamenti pagando addirittura una discesa di paracadutisti (che mi costò 700 mila lire) e tutti questi costi li volevamo caricare al Torino. Allora andai in sede, per cercare di parlare con qualcuno, ed incontrai proprio Bonetto, al quale chiesi: ‘Beppe, scusami un attimo, avete voglia di contribuire alle spese dei festeggiamenti?’ Lui tirò fuori la mano dalla tasca, fece il segno le corna e si ‘toccò’ in segno di scaramanzia e mi rispose di fare tutto io e poi per i costi avrebbero trovato una soluzione, e aggiunse ’Ti prego, non ne voglio sentir parlare. Io per scaramanzia non voglio sentire neanche una virgola su questo argomento’. E quindi abbiamo organizzato molte cose, abbiamo fatto il lancio di garofani rossi, abbiamo appeso i tricolori sulle colonne di via Roma.”
"“Bonetto era succeduto al ragionier Giusti, che era una grande persona, ma Beppe era forse più grande ancora, perché era giovane e dinamico.”
"Beppe Bonetto fu un uomo con l’occhio puntato sul futuro, che fece crescere la società granata dal settore giovanile. Non ci sono più uomini di questo calibro?
"“Secondo me oggi, a tutto tondo, a partire dai presidenti in giù, non ci sono più quegli uomini di una volta. Anche Feltri, ad esempio, al Circolo dei Lettori, ha detto che uomini come Navone e Bonetto non ce ne sono più. Oggi secondo me ci sono più persone mercenarie, la nostra invece era più come una famiglia. Bonetto si impegnava in tutti i problemi organizzativi, sempre con la sua signorilità. Oggi non riuscirei a trovare un equivalente di Beppe Bonetto.”
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