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Giovani, giusto provarli oppure no?

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

L'esempio di Federico Macheda fa pensare. Vedere Sir Ferguson che, nel Manchester Utd, manda in campo un minorenne in una gara decisiva per mantenere la vetta della...

di Alessandro Salvatico

L'esempio di Federico Macheda fa pensare. Vedere Sir Ferguson che, nel Manchester Utd, manda in campo un minorenne in una gara decisiva per mantenere la vetta della Premiership, fa riflettere sulla realtà del calcio italiano. Pesiamo bene le parole: Ferguson, Manchester Utd, vetta. L'attuale realtà in cui si dibatte chi vive la realtà granata recita Camolese, Torino (che -pur con tutta la simpatia per il primo, e la gloria per il secondo- non sono la stessa cosa), salvezza. Eppure...Eppure, qui i giovani restano "in casa" fino a che non hanno 25 anni almeno, salvo eccezioni. Quasi un riflesso della situazione sociale del Paese, dove i ragazzi sono considerati più "mammoni" che nel resto d'Europa. O forse sono le mamme, quindi gli allenatori, a tenerli a lungo "protetti"? Sia in casa propria, che in casi di "parenti" (prestiti, non sempre fruttuosi).I tifosi, dal canto loro, spesso esagerano nel senso opposto. Specialmente quelli del Torino, sono da sempre particolarmente portati ad amare i baby. E ne hanno ben donde: per decenni, il vivaio ha fatto le fortune granata, e vederne crescere i frutti era un piacere, un'attività sulla quale costruire non solo sogni e speranze, ma un futuro con basi solide e certe. Oggi, quel vivaio non ha più le potenzialità che aveva allora, dopo lo smantellamento calleriano prima e quello post-fallimento poi.Ma, dopo alcuni anni, si affacciano alla ribalta della Primavera degli elementi di sicuro interesse. La squadra allenata da Scienza sta ottenendo, quest'anno, risultati inferiori alle attese (e alla scorsa stagione) in campionato, nonostante il bel Viareggio (chiuso in semifinale). Ma mette in mostra giocatori di valore, specie dalla metà campo in avanti. I nomi? Rolandone, Nitride, Santoni, e soprattutto Suciu e D'Onofrio (oltre al portiere Gomis).In molti, ora chiedono a Camolese di affidarsi ad alcuni di questi campioncini in erba; altri temono di bruciarli. Ma perchè, all'estero, spesso questi timori non vengono covati? Forse perchè la minore pressione fa correre meno rischi, in questo senso. Certo, che sia dovuto arrivare Mourinho perchè l'Inter (dopo Balotelli) tornasse a lanciare un frutto delle giovanili (Santon), fa ulteriormente pensare.Ieri, Sergiu Suciu (foto) è stato il grande protagonista della vittoria della sua Nazionale giovanile: Romania-Cekia 3-0, due gol del nostro centrocampista. Prima o poi (più prima), su di lui ci saranno molti, molti occhi. Perchè non quelli del tecnico della prima squadra? Domenica scorsa, a Palermo, Camolese ha dovuto affidarsi ad uno Stellone fuori forma, con l'unica alternativa di un Ventola a mezzo servizio. La domanda che è sorta spontanea è: un D'Onofrio da più di 40 gol in tre anni (16 finora in campionato) avrebbe fatto peggio?Il segreto sta, forse, nel concedere a questi giovani delle chances senza al contempo chieder loro troppo. Facendo loro percepire, comunque, serenità. Camolese è l'uomo giusto per riuscire in questa difficile opera di equilibrio.