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TURIN, ITALY - FEBRUARY 12: Referee Antonio Giua consults VAR during the Serie A match between Torino FC and Venezia FC at Stadio Olimpico di Torino on February 12, 2022 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
L'episodio relativo al gol annullato al Gallo Belotti in Torino-Venezia ha fatto, fa e farà discutere, e ha destato le vibranti proteste di Ivan Juric. Ma la rabbia granata si scontra con l'interpretazione dell'Aia: dal punto di vista del regolamento, la decisione dell'arbitro Giua, secondo i vertici arbitrali, non si può considerare sbagliata. Infatti questi ultimi non hanno condannato la scelta del direttore di gara, che non verrà fermato. Su La Stampa di oggi si legge: "Pobega dà fastidio al difensore del Venezia Caldara e, Pobega, è in fuorigioco così il colpo di testa di Belotti non vale come gol del 2-2 al 90’. Niente rete e nessuna condanna dei vertici arbitrali nei confronti di uno dei loro fischietti: mentre il Toro alza la voce («Decisione scioccante...», tuona Juric), l’operato di Giua viene salvato se non per la gestione complessiva dei cartellini".
LA FONTE DI RIFERIMENTO - Dello stesso avviso sono diversi ex arbitri che si prestano ora al commento tecnico degli episodi. “Non considero Giua un fenomeno, ma se dicessi che ha arbitrato male direi una colossale balla – sostiene Luca Marelli, esperto di Dazn, sul proprio canale Youtube -. Anzitutto è stato giusto ricorrere alla On Field Review perché il fuorigioco è oggettivo, ma dire se è attivo o passivo è una valutazione che spetta solo all’arbitro in quanto in questo caso Pobega non ha toccato il pallone. Come sempre abbiamo da tenere presente una fonte, che è il regolamento. Questo, nella Regola 11 della guida pratica, spiega che un’azione che impatta sull’avversario è quella in cui il movimento del difendente per giocare il pallone viene ritardato, ostacolato o impedito dal calciatore in fuorigioco. Il regolamento vale più delle opinioni su Twitter, e per quanto possa questa regola non piacere a livello di ratio o di filosofia calcistica, essa dice che l’annullamento era doveroso. Non ci deve essere per forza la certezza che Caldara sia arrivato in ritardo su Belotti a causa dell’intervento di Pobega, ma basta che potenzialmente il difensore sia stato limitato nella sua azione dal contatto con Pobega per considerare attivo il fuorigioco. Nel caso in cui Pobega si fosse trovato cinque metri più in là, la situazione sarebbe stata differente. Ma essendo tutti i giocatori a contatto, se non ci fosse stato Pobega, potenzialmente Caldara sarebbe andato direttamente su Belotti e avrebbe potuto contrastarlo meglio. Per questo l’annullamento della rete non è solo corretto, è doveroso”.
UNIFORMITA’ DI GIUDIZIO - Dello stesso avviso è Tiziano Pieri, moviolista per “90° minuto” sulla Rai: “Giua mi è piaciuto, ha diretto novanta minuti per bene. A livello regolamentare, Pobega parte con una gamba davanti alla linea dei difensori, continua a partecipare all’azione e tenta di giocare la palla. Con la sua presenza incide su una possibile giocata di Caldara. Il Var ha chiesto l’annullamento di questa rete sulla base della regola 11 della guida pratica del regolamento del calcio”. Il commentatore tecnico Daniele Adani, da ex difensore, sottolinea: “Caldara cerca di intervenire sulla palla e sente un attaccante che può intervenire e che porta via l’attenzione. Poi è difficile l’interpretazione perché si entra nella valutazione su quanto questo influisca o incida. Però in quel momento, in area di rigore, i giocatori erano tutti a contatto”. Pieri ribadisce il concetto portando degli esempi di altri gol annullati per motivazioni simili: “Agli arbitri si chiede uniformità di giudizio: se non piace il regolamento è un altro discorso. In Atalanta-Roma, alla 18esima giornata, sugli sviluppi di un calcio d’angolo c’è un colpo di testa di Zapata che segna; ma dietro c’è Palomino che solo con la sua presenza potenzialmente impedisce a Cristante un salvataggio sulla linea e si configura il fuorigioco attivo. Nella stessa giornata, in Milan-Napoli, Giroud in fuorigioco da terra con la sola presenza ostacola Juan Jesus nella possibilità di fare una giocata. Gli arbitri giudicano sulla base dei regolamenti vigenti”.
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