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Granata sconfitti contro il Cagliari e Juric sbaglia tutto!
Se nelle ultime 5 partite di campionato conquisti solamente due punti su quindici a disposizione è evidente che qualcosa non funzioni più in questo Toro rispetto a quasi tutto il girone di andata. Se poi ci metti che su queste cinque partite ne avevi ben quattro abbordabili da cui dovevano scaturire almeno dieci punti, allora la cosa è ancora più grave. Se lasciamo stare il derby che è una partita tutta a sé, il pareggio con il Sassuolo, la sconfitta con l’Udinese, poi quella con il Venezia e infine quella contro il Cagliari hanno mostrato evidenti lacune soprattutto nel gioco e nella tattica della squadra granata.
L’evidenza dei fatti sta proprio nella sconfitta di domenica contro la squadra allenata da Walter Mazzarri dove, il Torino si è affidato nella costruzione del gioco ai soliti lanci lunghi di Milinkovic-Savic su Belotti, sempre preda di Lovato e compagni. L’Andrea “Gallo” Belotti ha dimostrato quanto sia inutile farlo giocare spalle alla porta ed invece quanto sia decisivo quando viene servito in area. L’analisi è presto spiegata dai suoi gol nelle ultime sue partite: di testa a raccogliere il cross contro il Venezia, nel derby in piena area a raccogliere il cross di Brekalo ed infine da una punizione con il capitano granata bravo a eludere la marcatura in area e segnare un bel gol. Se Belotti viene servito in area il gol arriva ma se il capitano granata deve aspettare i lanci del portiere spalle alla porta con il difensore che gli ringhia da dietro diventa un giocatore prevedibile e quindi inutile.
Al di là di Belotti è proprio il gioco che latita nella squadra granata. Ormai tutte le squadre aspettano il Toro e i lanci del portiere rendendo più facile per loro attivare la fase difensiva. Gli errori di Juric? Contro il Cagliari con un giocatore come Dalbert veloce e con una buona progressione forse era meglio avere Singo a tenerlo impegnato in velocità, mentre a sinistra sarebbe stato opportuno lasciare Vojvoda che su quella fascia ha fin qui fatto bene. Nonostante l’impegno di Ansaldi si è visto come l’argentino non sia in condizione e ha pagato dazio contro un giovane come Raoul Bellanova, un 2000 di belle speranze. Quindi domenica il Toro è di fatto incorso in una falsa partenza, poi durante la partita diventa difficile spiegare il cambio di Brekalo con Sanabria rispetto ad un Pjaca davvero inoperoso e deludente per tutta la partita eccezion fatta per quella bel tiro al volo respinto con un volo magico da Cragno.
Il numero 14 granata alla fine rimane sempre il più pericoloso sia per i suoi movimenti che per le sue conclusioni con Cragno a fermargli il tiro su punizione ma anche il bell’assist per la già citata conclusione di Pjaca. Bravo il portiere cagliaritano a fermare anche una conclusione da fuori area di Belotti, un tiro di Bremer da dentro l’area. Insomma le conclusioni il Toro le ha fatte ma spesso nate non da un gioco corale e continuo ma piuttosto da singolarità e a sprazzi contro un Cagliari che ha fatto la sua partita e non si può nemmeno imputare ai rossoblù di aver perso tempo nelle rimesse laterali perché è quello che è successo anche contro il Venezia. Ogni squadra che gioca per salvarsi si aggrapperà a qualsiasi metodo e il Toro d'altronde lo ha fatto nei due anni anni precedenti quando lottava per salvarsi e doveva cercare di portare a casa il risultato positivo.
Quello che stupisce è che non si è mai visto la squadra di Mazzarri andare in seria difficoltà. Dopo il pareggio subito è andata a cercare il gol per la vittoria. Già, il secondo gol subito dal Toro! Se sul primo ci sono stati evidenti errori di posizionamento lasciando liberissimo Bellanova, sul secondo gol è bastata una sponda di Pavoletti per mettere fuorigioco la difesa granata e lasciare libero Deiola di tirare un shout forte e preciso che si è infilato nell’angolino basso del portiere granata, ancora una volta poco reattivo nel suo tuffo.
Juric è un ottimo allenatore e questo non si discute però dovrebbe iniziare a cambiare tattica e non affidarsi ai soliti lancio lunghi che non servono a nulla se non a essere preda degli avversari. Il “Gallo” Belotti ha bisogno di essere servito in area e poi Pjaca non lo si può tenere in campo per 90 minuti.
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