Come hai reagito all'interesse del Torino? "L'ultimo giorno di mercato dormivo al mattino. Mi sveglio alle 10.30 del mattino, prendo il telefono e vedo cinque chiamate perse. Mi chiama il mio procuratore e mi dice 'Che stai facendo?'. Io gli rispondo: 'Sto dormendo'. E allora lui: 'Svegliati, fai le valigie in venti minuti che alle 13 devi essere a Parigi'. Io ho fatto le valigie in dieci minuti e poi gli ho chiesto quale fosse la squadra. Quando mi ha detto che era il Torino ho preso il primo volo. Ero contentissimo di tornare in Serie A e di venire al Torino"
le voci
Gravillon a tutto campo: “Ho preso il primo volo per venire al Torino”
Cosa conoscevi del Toro? "Non avevo seguito tanto il campionato italiano andando in Francia. Ma conoscevo il Torino, sapevo che era forte e so che ha una bella storia. Quindi quando ho saputo che mi voleva ho detto sì"
Come ti sembra la piazza e la tifoseria granata? "E' una squadra che vive molto il calcio. L'ho notato prima del derby con la Juventus. E anche con il Filadelfia a porte aperte. Non mi aspettavo tutta quella gente. In passato in altre squadra quando c'erano gli allenamenti a porte aperte c'erano una cinquantina di persone. Al Filadelfia la tribuna era piena e i tifosi cantavano. E' bellissimo, ti dà una carica in più per la partita. Per noi è importante avere una tifoseria che ti segue sempre, a prescindere dal risultato"
Chi sono i ragazzi che tengono alto il morale in spogliatoio? "Difficile dirne uno. Tutti. Ogni giorno c'è sempre qualcuno in spogliatoio che ti fa ridere. Se devo fare un nome dico Ola Aina. Arriva sempre con una gran voglia di vivere addosso, ha sempre la musica e un gran sorriso. Non l'ho mai visto arrabbiato, mai"
© RIPRODUZIONE RISERVATA