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Graziani ai tempi del Torino (foto Storie di Calcio)
"Intervenuto ai microfoni di SkySport, Ciccio Graziani ha raccontato una serie di aneddoti sulla sua esperienza al Torino. "Io e Pulici avevamo due stili diversi anche nel vestire, io ero da Rolling Stones e lui da Beatles". Poi il discorso si sposta sul legame con Aldo Agroppi: "Aldo lo devo ringraziare, perché per me è stato un fratello maggiore quando sono arrivato a Torino. Mi ha aiutato a crescere bene e ad arrivare dove sono arrivato". Graziani poi racconta un episodio di quando si presentò a uno dei primi allenamenti con una Porsche decappottabile: "Quando sono arrivato lui mi disse 'e questa che sarebbe?' e io gli dissi che mi piaceva e quindi l'avevo comprata. Allora lui rispose 'No, no, questa macchina tu la devi riportare indietro, non puoi presentarti con la stessa macchina di Castellini. Aldo mi fece capire che non potevo presentarmi a Torino il primo anno di Serie A con una macchina del genere. Le cose vanno conquistate di giorno in giorno con gradualità. Io riportai la macchina alla concessionaria e mi fece prendere una 500. Fu bravo Aldo. Lui fu il primo a farmi investire anche qualche soldo sugli appartamenti".
"RADICE E SALA - Graziani racconta alcuni aneddoti anche su Gigi Radice: "Gigi guardava molto al campionato olandese e in particolare all'Ajax e allora noi spesso gli dicevamo che noi tifavamo Feyenoord. Di tutta risposta lui ci diceva che facevamo male, perché a vincere era l'Ajax. Noi ci allenavamo spesso con le metodologie dell'Ajax. Per esempio, quando facevamo le partite con la Primavera il giovedì, e al fila arrivavano 4-5 mila persone a vederla, lui faceva giocare per 70 minuti la squadra che avrebbe giocato la domenica. Poi per insegnare a me e a Pulici la fase difensiva, ci spostava come stopper e terzino destro. Poi metteva Mozzini centravanti, Claudio Sala come mediano." Poi Graziani conclude parlando di Claudio Sala: "Claudio Sala è l'ala più forte con cui ho giocato. Era una pepita d'oro, poi con le mie caratteristiche ci sposavamo a meraviglia".
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