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Grazie Zeman!

di Stefano BrugnoliIl Torino vince con merito una partita nella quale il Pescara fa tutto per perderla.I granata sfruttano quasi alla perfezione i punti deboli nell’atteggiamento tattico della Zeman band e si impongono al termine di una partita...
Redazione Toro News

Il Torino vince con merito una partita nella quale il Pescara fa tutto per perderla.I granata sfruttano quasi alla perfezione i punti deboli nell’atteggiamento tattico della Zeman band e si impongono al termine di una partita spettacolare come poche ce ne sono state negli ultimi decenni con i granata in campo.I pescaresi attaccano con 8 effettivi come si è potuto vedere anche dalla disposizione prima del calcio d’inizio, solo i due centrali non partecipano alla manovra offensiva, gli altri a turno partecipano alle azioni offensive e non sempre all’avanzata di un giocatore c’è una scalata di un suo compagno a copertura. Spesso cercano la superiorità numerica sulle fasce sia con gli esterni difensivi che con quelli di centrocampo. Così facendo si espongono a rischi se le azioni tambureggianti vengono fermate come ha fatto ieri il Torino. Si è visto quindi che i granata avevano lavorato molto in settimana per preparare queste situazioni sia a difesa schierata con aperture sulle fasce dopo lo scarico della punta sul centrocampista sia per sfruttare gli spazi lasciati liberi nella fase di transizione.Già dalle prime battute si era intuito che i granata alla lunga avrebbero avuto vita non troppo difficile a vincere la partita, troppo facile era per gli uomini di Ventura riuscire a mettere ripetutamente in difficoltà gli avversari; salvataggi fortunosi dei pescaresi, imprecisioni dei granata sotto porta o nell’ultimo passaggio hanno impedito che il risultato del primo tempo fosse più netto.La ripresa si è aperta con la rete del pareggio che puntuale è arrivata a sostenere il detto gol sbagliato, gol subito, una serie di errori dalla palla persa da Stevanovic al non perfetto posizionamento dei due centrali, alla uscita prima tentata da Coppola e poi rinunciata rimanendo, come amano dire in tv, “nella terra di nessuno” dove immancabilmente si prende gol.E qui il Pescara ha perso la partita perché non ha fatto tesoro dei problemi che le aveva creato il Toro nel primo tempo, i granata hanno così dato vita ad un quarto d’ora di altri tempi e hanno messo al sicuro il risultato tagliando la difesa pescarese con una facilità quasi stupefacente.Complimenti quindi a Ventura per aver lavorato bene in settimana e ai granata scesi in campo dopo la farsa di Padova cin un atteggiamento quasi opposto rispetto a quanto fatto vedere nelle precedenti partite, ho detto quasi perché i granata da Sappada in poi hanno sempre cercato di far girare palla per cercare l’occasione buona per colpire, ieri contro il Pescara l’occasione per colpire c’era quasi tutte le volte che la palla finiva nei piedi dei centrocampisti granata.Complimenti anche a Zeman perché incurante del risultato ha proposto sempre la sua idea di calcio, gli è capitata contro una formazione superiore ed ha perso, la classifica dice però che il Pescara con questo tipo di gioco ha vinto parecchie partite e segnato più reti di tutti e pertanto penso che Zeman abbia fatto bene a giocare anche la partita di Torino con lo stesso spirito delle precedenti.L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la velata polemica dei pescaresi a ricondurre tutto all’operato dell’arbitro (che ha sbagliato e gravemente in entrambe le direzioni). Penso che l’arbitro faccia parte del gioco e quindi non ci si debba curare più di tanto di quanto fa, cercando invece di concentrare le idee e le parole su quanto espresso dalle due squadre in campo, in Italia purtroppo si da molto peso alle decisioni arbitrali (anche perché spesso sono state influenzate dalla sudditanza psicologica…) dimenticandosi che lo spettacolo è per merito solo di chi scende in campo e di chi li allena per crearlo e il Pescara e Zeman fanno molto per crearlo così come il Toro e Ventura anche se con una impostazione diversa…chi pensa solo a difendersi incappa spesso in sconfitte consecutive, ogni riferimento all’allenatore che conosce solo il 442 è puramente voluto.