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Grinta, rabbia e cattiveria per vincere il derby

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Avanzano le lancette dei minuti, ogni granata freme con il tempo che scorre, il derby si avvicina. Mancano poche ore alla stracittadina e Torino si prepara a godersi una sfida aspettata da anni. Gli uomini di Ventura dovranno cercare la...

Avanzano le lancette dei minuti, ogni granata freme con il tempo che scorre, il derby si avvicina. Mancano poche ore alla stracittadina e Torino si prepara a godersi una sfida aspettata da anni. Gli uomini di Ventura dovranno cercare la superprestazione per uscire indenni da Venaria, in provincia di Torino. E’ una vera e propria trasferta quella granata. Ventura avrà studiato al meglio come arginare la forza tecnica bianconera. Da buon stratega qual è cercherà di imbrigliare il centrocampo avversario che ha in Pirlo il vero faro. Fermato lui si potrebbero fermare la maggior parte delle azioni della Juventus

 

Quello che potrebbe fare la differenza in questa partita sarà la rabbia con cui le squadre scenderanno in campo. Chi ne avrà di più potrà far sua la partita. Già, quella rabbia agonistica che, soprattutto nei primi anni ’70 portava il Toro, tecnicamente più debole, a far suoi i derby. L’esempio più lampante è stato il grande Aldo Agroppi, gran corridore che ha fatto piangere spesso la Juventus. Ecco che se i ragazzi di Ventura proveranno a imitare la tenacia e la grinta  dell’Aldo da Piombino, o di Fossati, o di Cereser, per non parlare del capitano Giorgio sino ad arrivare a Paolino che ancora non era Puliciclone ma si batteva e si sbatteva ancor giovane, il risultato dopo i 90 minuti potrebbe far godere il popolo granata.

 

I giocatori di carattere in questo Toro ci sono basti, solo pensare a Basha, Gazzi e Brighi tre che la gamba non la tolgono mai, gente che morde le caviglie avversarie senza paura. Che dire poi di Glik e Ogbonna? Vere barriere umane e agonisticamente senza rivali. Poi c’è Meggiorini, il suo carattere è da derby. Se dal punto di vista tecnico gli va tutto male, fino adesso, da quello caratteriale è un ragazzo da Toro, uno che non molla mai, che contrasta e che le sue gambe le mette sempre a rischio per il Toro. Di Bianchi sappiamo bene quale sia il suo impeto e la sua voglia di trascinare la squadra  alla vittoria nella stracittadina.Santana, Stevanovic e Cerci sono tre attaccanti che hanno nel loro carattere sanguigno oltre che nella loro tecnica la miglior risorsa per affrontare i bianconeri.

 

Se il Toro affronterà la partita più attesa con la carica e la giusta rabbia nulla è precluso nemmeno la vittoria. Le partite iniziano tutte sullo 0 a 0. Guai a pensare anche solo per un secondo di partire già battuti o comunque alla potenza degli avversari. Il derby è una partita a se, da un derby si vede l’attaccamento alla maglia di un giocatore, si capisce realmente se questa casacca la sente davvero come una seconda pelle. La palla corre verso la porta “buffoniana” e i giocatori granata non dovranno mai concedere respiro ai bianconeri. Se aggrediti i calciatori di Alessio & Conte potrebbero andare in difficoltà. Vedremo cosa si inventerà mister Ventura!

Mi hanno chiesto giorni fa: ma tu come faresti giocare il Toro nella fase d’attacco? Non ci penserei un attimo e schiererei  Santana, Stevanovic e Cerci in linea e Bianchi unica punta. Ma appunto questo è un pensiero dettato da un giornalista e tifoso. L’allenatore è Giampiero Ventura, un uomo che ha fatto riscoprire il gusto del gioco in casa granata. Solo il mister ha il polso della situazione e solo lui per il bene del Toro saprà chi schierare per giocarsi il derby a viso aperto, senza paura e con la giusta voglia di vincerlo!

 

Gino Strippoli