E'stata una vittoria del gruppo e a dimostarlo sono le reti di due giocatori che hanno avuto poco spazio durante l’anno. I gol di Odu e De Feudis sono la ciliegina sul lavoro che ha fatto Ventura con i giocatori e di conseguenza anche sull’ambiente che aveva accolto con diffidenza il mister prima ancora di conoscerlo invitandolo a rinunciare perché una settimana dopo il suo annuncio la società non aveva ancora fatto un acquisto.
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Gruppo Toro!
Ventura con la sua cultura del lavoro e grazie anche a un buon uso della parola ha poco alla volta conquistato tutti gli scettici che alla prima partita di coppa Italia lo apostrofavano rinfacciandoci il calcio libidine che aveva promesso.
Calcio libidine che ha tratti si è visto e che non si è potuto realizzare a pieno per la non totale adeguatezza degli attaccanti in rosa al gioco proposto dal mister.
Proprio gli attaccanti sono stati l’unica nota dolente della stagione in quanto il loro score è stato largamente al di sotto delle loro medie personali ottenute nel corso della carriera.
Un rendimento sufficiente sarebbe stato quello di segnare un gol a partita ma purtroppo la somma delle reti dopo quarantuno partite è di trentun reti considerando anche la rete di Ebagua, a parziale alibi per Antenucci ci potrebbero stare le tante partite giocate da esterno ma la troppa leziosità sottoporta gli ha impedito uno score almeno doppio.
Troppe volte gli attaccanti granata hanno sprecato per sufficienza o per mancanza di lucidità gol che sembravano già fatti e il solo Meggiorini ha dimostrato di poter applicare alla lettera i dettami di Ventura inserendosi bene negli schemi già dalle prime partite macchiate purtroppo da errori sottoporta che lo hanno messo in cattiva luce nelle opinioni dei tifosi e dei giornalisti al seguito, ma anche lui come il mister ha saputo stravolgere le iniziali diffidenze e le ultime partite disputate sono a dimostrare che l’acquisto di gennaio era un acquisto in prospettiva.
Proprio nel settore offensivo la società granata non dovrà sbagliare gli acquisti se vorrà evitare una nuova retrocessione, anche gli altri reparti andranno rinforzati ma come ha detto questo campionato ci vogliono giocatori adatti al gioco del mister per ottenere i risultati sperati.
Questo pezzo non troppo festaiolo nel giorno della promozione in A mi viene naturale perché troppe volte l’ambiente granata ha estremizzato in negativo o in positivo le situazioni che man mano si creavano, lasciando spazio più alle sensazioni di pancia che alla ragione.
Se Ventura avesse dato seguito alle richieste di quei pseudo tifosi ora dove saremmo? Se confermassimo in blocco gli attaccanti ci salveremmo?
Nel calcio ci vuole pazienza e i risultati si fanno a fine stagione, la stagione del Toro è stata più che positiva non solo per l’obiettivo raggiunto ma perché ha ridato dignità a parecchi giocatori che a Torino sembravano già aver fatto il proprio tempo su tutti Stevanovic ma anche D’Ambrosio, Di Cesare e Pratali hanno dimostrato di poter essere affidabili. L’obiettivo come si diceva è stato centrato anche grazie a un gioco di squadra con particolare attenzione a non subire reti non però grazie ad una ottima organizzazione difensiva ma grazie a un insistito possesso palla che ha permesso ai granata di fare la partita praticamente contro ogni avversario, creando spesso occasioni da rete non sempre sfruttate al meglio.
Infine risultato raggiunto anche senza i tre punti della partita farsa di Padova, punti che non servono neanche alla “simpatica” società per raggiungere l’obiettivo minimo stagionale che erano i playoff e che probabilmente ora ci verranno assegnati come è giusto che sia.
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