Abel Hernandez e Andrea Belotti, entrambi con un comune passato in maglia rosanero in Sicilia. Anni difficili quelli del Renzo Barbera, periodo in cui il Palermo andava in contro ad una dura, quanto aspra, retrocessione. Campionati bui che si susseguivano, i quali però sono serviti a far resuscitare noti campioni: da Vazquez a Dybala, a Hernandez e infine il granata Andrea Belotti, la cui cresta, ormai, si alza soltanto al gridar della Maratona. Sotto il monte San Pallegrino, la patrona - Santa Rosalia - ha visto nascere un vero e proprio dualismo nel reparto d'attacco rosanero: l'uruguaiano Abel Hernandez - allora trascinatore e astro nascente del club - contro il "Gallo" Belotti.
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Hernandez-Belotti, quel dualismo che ha piantato radici nel Renzo Barbera
Una sana concorrenza, la quale, dopo qualche stagione, ha riversato parecchi milioni nelle casse del presidente Zamparini. Ma tecnicamente, in campo, era una vera e propria battaglia, soprattutto nell'anno di Serie B, quando "La Joya" - Hernandez - ha siglato ben 14 reti, trascinando i rosanero alla promozione. Il Gallo, nel frattempo però, non si è oscurato affatto, dimostrando, giorno dopo giorno, il suo vero valore e, dopo qualche mancata convocazione, è riuscito a lasciare il segno, siglando ben 10 reti.
Oltre al comune passato siciliano, i due, hanno anche un comune precedente di mercato: nella scorsa stagione, quando il Toro era alla ricerca di una punta, i candidati erano proprio loro. La scelta è stata chiara e anche azzeccata, viste le splendide reti che ha regalato il "Gallo" nella scorsa stagione all'intero pubblico granata. I due, si incontreranno nuovamente da rivali, ma stavolta non dovranno lottare per un posto da titolare, bensì per far ottima figura dinanzi il loro nuovo pubblico: per Hernandez si udiranno solo applausi dal sapore british, per il "Gallo", invece, soltanto cori granata.
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