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Hernandez o Seferovic? I due obiettivi di mercato a confronto

Giacomo Zanetello
DIAMO I NUMERI / Le prestazioni dell’ultima stagione, complici anche le differenti annate dei due club, premiano lo svizzero

Abel Hernandez o Haris Seferovic? A loro due sembra essersi ristretto il cerchio dei candidati per l’ultima casella da riempire nel roster granata, quella di attaccante – in attesa ovviamente di capire se ci sarà qualche movimento in uscita nel reparto arretrato. Loro due, senza però scordare Belotti ritenuto ancora incedibile dal Palermo. Due giocatori diversi, che potrebbero però, a loro modo, fare entrambi comodo a Mister Ventura. Scopriamo perciò qualcosa di più sulle caratteristiche dei due attaccanti, andando a leggere i loro dati statistici.

LA SCHEDA DI HERNANDEZ – Venticinque anni appena compiuti, Abel Hernandez – soprannominato La Joya – vanta una lunga esperienza professionistica: esordiente in prima divisione uruguaiana all’età di 16 anni, è approdato in Europa, al Palermo, nel febbraio del 2009. In totale in rosanero ha collezionato 122 presenze in gare ufficiali, segnando 36 gol (83 gettoni e 17 reti in Serie A). La scorsa estate l’approdo in Inghilterra, all’Hull City, dove il suo rendimento è stato condizionato dalla pessima annata del suo club, retrocesso in Championship grazie anche al quarto peggior attacco della Premier League. L’uruguagio non ha certo contribuito molto ad evitare questo epilogo, avendo messo a segno appena quattro reti in 25 partite (15 da titolare). Discreta l’esperienza maturata in campo internazionale: con la Celeste vanta 22 presenze (tre nell’ultima Copa America) e nove reti, quattro delle quali però contro Tahiti nella Confederations Cup 2013.

LA SCHEDA DI SEFEROVIC – Classe 1992 – 18 mesi più giovane di Hernandez – anche lui ha esordito prestissimo nella prima divisione del sua Paese (a 17 anni con il Grasshoppers), e anche lui è approdato ancora giovanissimo in Italia, a Firenze, a gennaio 2010, ancora minorenne. Destino però leggermente diverso per lo svizzero di origine bosniaca: varie esperienze in prestito (Neuchâtel, Lecce e Novara) e solo sette spezzoni di gara in A in maglia viola. É nel campionato cadetto con i piemontesi che si mette in mostra, segnando – da febbraio a maggio – 10 gol in 18 partite, playoff inclusi. Poi l’esperienza fallimentare in Liga con la Real Sociedad, e infine la scorsa stagione in Bundesliga, dove sembra aver acquisito la giusta maturità: titolare nell’Eintracht Francoforte, in 32 incontri di campionato ha raggiunto la doppia cifra di marcature. Anche per lui una discreta esperienza nella Nazionale maggiore del suo Paese: 23 caps e cinque reti.

LE CARATTERISTICHE – Se quello che Petrachi e Cairo vogliono regalare a Ventura è un bomber da 20 gol a stagione, siamo forse sulla strada sbagliata, perché nessuno dei due per ora ha raggiunto certe medie in carriera. Più probabile che si stia cercando una punta rapida – da affiancare, a seconda delle situazioni, a Quagliarella o a Maxi Lopez – che possa venire valorizzata dal gioco di Ventura, come accadde ad esempio a Cerci (nemmeno lui un goleador, ma capace di andare in doppia cifra sia per reti che per assist nell’ultimo anno al Toro). Per entrambi l’annata migliore, almeno dal punto di vista realizzativo, sembra essere stata quella passata in Serie B (sia per Hernandez che per Seferovic una media esatta di 0.5 gol a partita), ma è indubbio che Ventura saprebbe tirare fuori il meglio dai due, portandoli alla piena maturità calcistica.

IL CONFRONTO – Guardando quanto fatto nell’ultimo anno, e l’esperienza accumulata dai due, sembrerebbe forse da prediligere lo svizzero, nonostante sia secondo nella scala dei gradimenti dell’entourage granata: Seferovic, a differenza di Hernandez, ha goduto della piena fiducia dell’allenatore e ha contribuito alla buona stagione dell’Eintracht Francoforte. Per lui un gol ogni 285 minuti contro la rete ogni 328 dell’ex Palermo. Anche la percentuale di realizzazione è migliore: ha trasformato in rete il 15% dei tiri, Hernandez il 10%. Seferovic molto più attivo anche in rifinitura: cinque assist (contro uno soltanto dell’uruguagio), e una media di 1.1 occasioni create per i compagni, contro le 0.4 della Joya. A favore di Abel Hernandez parlano la maggiore esperienza (ha superato in totale le 200 partite da professionista, considerando anche la Nazionale, con più di 60 gol totali), in particolare conosce molto bene il campionato italiano, nel quale invece Seferovic, anche perché giovanissimo all’epoca, è stato più che altro spettatore. Dunque entrambi hanno pro e contro, ora la parola finale però non spetta solo a Petrachi e Cairo: attendiamo evoluzioni sulle due trattative.

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