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Che siano i primi tempi o le rimonte subite il Torino ha avuto un grande problema in questo avvio di campionato. Non riguarda il gioco, non riguarda la tecnica, ma probabilmente la personalità e l'attenzione. I granata non sono mai riusciti - e anche Mazzarri l'ha evidenziato nel post-partita di domenica - a giocare con la stessa intensità tutti i 90'. All'inizio il problema era di approccio, con il Toro che regalava i primi tempi e rimediava nei secondi ora, trovato il vantaggio, il Torino spegne la luce. Mazzarri dovrà lavorare sulle cause che portano a questi cali di tensione decisivi, che sono già costati diversi punti ai granata.
APPROCCIO - Palesi le difficoltà nei primi tempi contro Roma, Inter, SPAL, Napoli e Chievo. Emblematico come il primo goal del Toro nelle prime frazioni di gioco sia arrivato contro il Frosinone, nell'ultimo turno di campionato. Il Toro entrava in campo molle, quasi remissivo e subiva gli avversari: qualche volta senza conseguenze (SPAL, Chievo, Roma), altre volte compromettendo la partita (Inter, Napoli). Nei secondi tempi, la squadra sembrava completamente trasformata e rimontava, giocando un ottimo calcio.
BLACKOUT - Risolto il problema dell'approccio, si sta presentando un altro tipo di problematica: quando va in vantaggio il Torino si rilassa e considera chiuse partite che possono riaprirsi in un attimo. È stato il caso delle partite contro Frosinone e Bologna: i granata sono andati sul 2-0 per poi subire rimonte incredibili, quasi impossibili. Un altro corto circuito da risolvere per Mazzarri, che ha rimproverato anche pubblicamente i suoi per questo atteggiamento: dopo aver giocato un'ora perfetta non si possono subire rimonte del genere, almeno se si ambisce ad obiettivi di una certa portata.
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