Le novità non sono mancate nell'undici iniziale di Paolo Vanoli. Forse è da qui che bisogna partire nel confronto allenatori. La più importante novità ha riguardato la corsia sinistra, occupata da Walukiewicz, il che è non era minimamente preventivabile alla vigilia del match. All'uscita delle formazioni ufficiali, circa un'ora e un quarto prima della gara, quasi tutti pensavo che fosse Masina l'indiziato numero uno a tornare dopo tanto tempo sulla fascia nella versione di quinto. In realtà, al fischio d'inizio ha occupato la corsia Walukiewicz e la mossa ha sorpreso e si può dire che non è funzionata. Vanoli con Walukiewicz quinto ha sacrificato una fascia per tutto l'arco del primo tempo e l'ex Empoli non è apparso a suo agio. Il tecnico granata, nonostante l'emergenza, ha proseguito il proprio lavoro su un 3-5-2 asimmetrico. Ha un po' rimescolato le carte in difesa, ha cercato di trovare maggiori equilibri e alla fine ne è venuto fuori un successo senza gol subiti (il quarto stagionale, il terzo in campionato; non si verificava dal 15 settembre contro il Lecce). In mezzo al campo Vanoli sta dimostrando di avere le idee piuttosto chiare in attesa del rientro di Ilic: Linetty schermo davanti alla difesa, Ricci e Vlasic mezzali. Va aggiunto nel confronto allenatori che Cesc Fabregas sta affrontando la stagione con idee piuttosto offensive e senza timore reverenziale. Lo testimonia l'undici proposto a Torino, un undici a trazione anteriore: Strefezza, Paz e Fadera alle spalle di Cutrone (e non di Belotti). I lacuali avrebbero meritato qualcosa in più quanto meno per quanto prodotto (20 tiri contro gli 8 del Torino, 6 in porta contro i soli 2 dei granata).
Il Tema
I cambi premiano Vanoli: Walukiewicz quinto male, Njie e Vojvoda decisivi
I cambi di Vanoli incidono: Njie segna, Vojvoda fa cambiare passo
—Se la mossa a sorpresa di Walukiewicz non è funzionata, invece sono andati alla grande i cambi di Vanoli. Quattro nomi: Njie è stato decisivo con il gol vittoria, Vojvoda ha dato freschezza sulla corsia restituendo brio, Tameze e Gineitis si sono resi utili in una fase delicata della partita. L'ingresso di Vojvoda a inizio ripresa ha certificato l'esperimento non riuscito di Walukiewicz. Vanoli ha poi aspettato la metà del secondo tempo per attingere ulteriormente dalla panchina. L'ingresso con gol di Njie ha certamente pagato. In conferenza stampa il tecnico granata ha evidenziato che la Primavera dev'essere una risorsa, soprattutto in un momento di emergenza. "Ho tanti ragazzi speciali, ho sempre detto che la Primavera mi serve. I ragazzi devono vedere come ci si allena e cosa si prova a stare in prima squadra. Ho sempre detto che li tengo in considerazione e ho spiegato la mia storia, arrivo dalle nazionali giovanili" ha dichiarato l'allenatore ex Venezia. Del resto, fin dal ritiro in Val Rendena si era capito che Prima Squadra e Primavera erano destinate a collaborare insieme.
Fase difensiva, maggior attenzione: quarta porta inviolata della stagione
—Quello di ieri sera, venerdì 25 ottobre, non è stato il miglior Torino della gestione Vanoli: su questo pochi dubbi. Però, è stato un Torino tignoso, quadrato e organizzato. "Le partite vanno giocate, a volta bisogna portarle a casa anche con altre caratteristiche. Bisogna anche esaltarsi sulla fase difensiva come fatto questa sera. Se stiamo cinque minuti in area, ci dobbiamo esaltare. Vorremmo tutti giocare sempre bene, ma questa voglia di non prendere gol, compatti a soffrire, a volte porta alle vittorie più belle" ha evidenziato Vanoli (LEGGI QUI). Questa dichiarazione va un po' in controtendenza rispetto a quanto osservato fino all'altro giorno, ovvero un Torino molto produttivo davanti e un po' sbarazzino dietro. Tuttavia, se si vogliono raggiungere dei risultati in un campionato tattico come la Serie A, non si può prescindere dalla fase difensiva. La porta inviolata è stata resa possibile anche da Vanja Milinkovic-Savic, autore di alcuni interventi importanti, però si è vista un'attenzione maggiore da parte dei singoli. E questo non può che essere un punto di partenza.
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