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Le piccole e medie società pensano ad una svolta del campionato quando, dopo il 2010, finalmente entrerà in vigore la nuova legge sui diritti televisivi, non più singoli, ma collettivi. Una...
"Giovanni Lolli, sottosegretario allo sport, tiene come punto di riferimento l’Inghilterra: “Gli inglesi però incassano il doppio di noi. In Italia la crescita dei diritti tv è ferma, mentre altrove è in crescita”. Lolli prosegue: “Con la nuova legge i club possono guadagnare più di adesso, ma occorre affidarsi ad una figura di manager che sappia organizzare al meglio il prodotto”. I proventi, secondo la legge, dovrebbero essere distribuiti così: il 50% del ricavato della vendita collettiva dei diritti televisivi sarà diviso in parti uguali, dove una percentuale dovrà essere destinata ai settori giovanili, una al calcio dilettantistico e un’altra per ristrutturare gli stadi. Il rimanente sarà suddiviso tra i club tenendo conto dei meriti sportivi, in base dunque alle vittorie e al bacino di utenza. Riguardo a questo ultimo punto, secondo un´indagine della Nielsen, la Juve resta in testa, seguita da Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina. Ma non si sa quanto sia attendibile l’analisi.
"Riguardo agli introiti ci perderanno qualcosa i big, guadagneranno le piccole società, mentre le medie, nel cui gruppo si può inserire il Torino, non vedranno lievitare di molto i loro guadagni. Dunque sarà sempre il presidente di turno a dover investire denaro proprio se vuole mantenere la sua squadra a livelli competitivi. Lolli sottolinea: “Se la Lega incassa più soldi le grandi squadre non ci rimettono niente”, per cui alla fine saremo punto a capo, con differenze sostanziali tra grandi, medi e piccoli club.
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