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toro
di Walter Panero
“Oggi giochiamo contro il Chievo, un po’ come quella volta là…” dice il vecchio con i capelli candidi indicando...
"di Walter Panero
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"Ci sarà mai quel Toro-Chievo nel 2045? Chi lo sa? E soprattutto chi se ne frega? E’ sicuro invece che ci sarà quella partita tra qualche giorno? Ed è altrettanto certa la grandissima importanza che, ancora una volta, questo incontro avrà. Su una cosa i tre vecchietti della storiella sono concordi: l’enorme importanza della sfida di domenica prossima, del cui svolgersi hanno però un ricordo vago…Chi dei tre ricorda meglio? Presto lo sapremo anche noi….Come andrà a finire? Ha ragione chi pensa (anche tra di noi…) che perderemo o pareggeremo, condannandoci a concentrarci, fin da febbraio, sulla prossima stagione di B? Ha ragione chi pensa che anche un’eventuale vittoria servirebbe a poco e che sarebbe solo un modo per rimandare la questione (e che comunque, anche se ci si dovesse salvare, il problema sarebbe solo spostato di un anno)? O infine ha ragione chi spera ancora nel riscatto, chi pensa che sarà durissima ma alla fine ne usciremo vivi, magari anche grazie a qualche aiutino di amici veri o presunti? Presto lo sapremo: al massimo tra una manciata di mesi. Sarebbe però importante non fare come i vecchi sulla panchina….non litigare….mantenere unità almeno tra di noi…remare nella stessa direzione. Il Toro ha già tanti nemici sul campo e anche fuori, cerchiamo almeno noi di non essere tra quelli. La situazione è triste. Giochiamo male. Perdiamo spesso. Credo che tutti vorremmo vedere in campo un altro Toro. Ma quest’anno il Toro è questo, purtroppo. Non andare allo stadio….dividersi….mugugnare: serve veramente a poco. Le nostre avversarie si compatteranno per ottenere il loro obiettivo. Se ci credono gli altri non vedo perché dobbiamo smettere di farlo noi. Uniti ce la possiamo ancora fare. Se ci dividiamo è davvero finita e daremmo tristemente ragione al primo dei tre vecchietti seduti sulla panchina.
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