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I voti all’attacco / atto unico

Redazione Toro News

Giunti quasi al termine del girone d'andata è arrivato il tempo di tracciare un bilancio per valutare la prima parte di stagione: TN quest'anno ha deciso di analizzare i giocatori in blocchi andando a riportare sia la media...

Giunti quasi al termine del girone d'andata è arrivato il tempo di tracciare un bilancio per valutare la prima parte di stagione: TN quest'anno ha deciso di analizzare i giocatori in blocchi andando a riportare sia la media aritmetica dei voti raccolti durante il campionato sia un giudizio numerico complessivo per restituire contemporanea sia una valutazione generale dell'apporto del singolo giocatore sul momento della squadra sia il suo contributo in campo.

Mirco ANTENUCCI (presenze 19 / reti segnate 2)

Il premio come miglior giocatore del reparto avanzato gli viene tributato grazie al suo grandissimo spirito di adattabilità e di abnegazione: in un ruolo non gradito, esterno offensivo d'attacco, ha saputo reinventarsi assist-man, lui che il pallone lo toccava solo per spedirlo in porta, risolvendo non pochi problemi - infortuni alla mano - al suo tecnico Ventura, ma soprattutto rilanciandosi in quel ruolo come pedina importante per il Torino del futuro. Le sue prestazioni, non a caso, sono migliorate man mano che il suo posizionamento in campo si spostava sull'esterno finchè il tecnico ha cominciato a schierarlo stabilmente sulle corsie laterali, indifferentemente a destra o sinistra, ottenendo dall'ex Catania risposte decisamente incoraggianti: dall'inizio della stagione Mirco ha migliorato notevolmente il proprio rapporto con il pallone, tendendo molto di più a scambiarlo coi compagni e rinunciando quasi del tutto ad incaponirsi in sconclusionate azioni personali, ma soprattutto ha appreso partendo da zero tutti i meccanismi ed i movimenti difensivi che un esterno d'attacco che deve mettere in pratica nel gioco di Ventura.

Una scoperta davvero positiva che col passare del tempo, mesi ma non solo, potrebbe risultare determinante per il Torino e soprattutto per il tipo di calcio praticato dal suo attuale allenatore.

Voto: 7 (media partite: 5,82)

Rolando BIANCHI (presenze 18 / reti segnate 6)

Il Capitano ha diviso la tifoseria durante l'estate per via del mercato: c'era chi lo voleva trattenere, chi invece lo voleva altrove per monetizzare. A settembre, quando il diesse Petrachi ed il grosso sforzo del Torino hanno consegnato sia lui sia Ogbonna al tecnico Ventura, la tifoseria s'è rispaccata nuovamente: da una parte chi lo sosteneva a prescindere per l'importanza dei suoi gol, dall'altra chi invece non lo vedeva adatto per il gioco predicato dal tecnico ligure.

Rolando ha lasciato parlare gli altri, senza esporsi, e si è messo sin dal primo giorno a disposizione di Ventura e dei compagni dimostrando, prima sul campo e solo successivamente davanti a microfoni e telecamere, di essere un professionista esemplare ed un calciatore completo: in allenamento ed in partita ha sempre eseguito le direttive del tecnico e, quando questi l'ha escluso dalla lista dei titolari, non ha mai modificato il proprio comportamento. Se si fosse fermato qui il lavoro del Capitano ci sarebbe stati da complimentarsi comunque, ma Rolando è andato oltre, rispondendo con le proprie prestazioni sul campo a chi lo reputava inadatto al calcio di Ventura: ha svestito i panni dell'attaccante accentratore - con una leggera flessione, in verità, sui numeri delle marcature segnate - e si è messo a disposizione della squadra, sia in fase di possesso palla giocando per i compagni, sia soprattutto in fase di non possesso, correndo tutto campo ed ergendosi a primo difensore comandando il pressing della linea offensiva.

Se in questa seconda parte di stagione Bianchi riuscirà a ritrovare anche il consueto cinismo sotto porta, che nelle ultime uscite di quest'anno pareva aver un po' smarrito, ed il suo bottino di gol, pur mantenendo lo stesso stile di gioco a disposizione della squadra, tornerà alle cifre solite sicuramente avrà l'occasione di dimostrare tutto il proprio valore.

Voto: 6,5 (media partite: 5,93)

Perno offensivo di una delle squadre-rivelazione della scorsa stagione, Giulio è arrivato sotto la Mole col piglio di conosceva già l'ambiente. Cresciuto in San Salvario, transitato per le giovanili granata e poi per il mondo sommerso del calcio dilettantistico e semiprofessionistico l'ex Varese si è presentato ai tifosi mettendo in mostra l'aspetto principale del suo carattere: la grinta. Dopo anni di delusioni, risultati altalenanti e grandi delusioni derivanti da proclami e grandi nomi il pubblico granata non aspettava altro che un giocatore con le sue caratteristiche.

A livello tecnico, sul campo, si è fatto vedere un po' meno rispetto ai compagni di reparto, alternando giocate pregevoli e tocchi di classe ad errori elementari e quasi banali. Nonostante tutto però si è rivelata una pedina molto importante per il tecnico Ventura che in più occasioni lo ha utilizzato per cambiare in corsa l'aspetto del suo Toro ed il centravanti italo-nigeriano, che si definisce seconda punta di ruolo, l'ha ripagato con delle buone prestazioni; unica pecca, forse, lo scarso numero di realizzazioni collezionate. Da un giocatore del suo spessore ci si sarebbe aspettati - e si aspetteranno - numeri ben più cospicui.

Voto: 6 (media partite: 5,65)

Alessandro SGRIGNA (presenze 16 / reti segnate 5)

Smaltite le tossine della scorsa stagione e soprattutto lo sgradito posizionamento in campo Alessandro si è presentato ai blocchi di partenza del nuovo campionato con la voglia di dimostrare il suo reale valore. Nonostante tra tutti gli elementi a disposizione di Ventura l'ex Vicenza sia il giocatore meno indicato per il gioco voluto dal tecnico ligure - non per caratteristiche tecniche, quanto per l'atteggiamento delle squadre che affrontano il Torino: in dieci giocatori la linea del pallone, stipati ad intasare gli spazi e raddoppiare sistematicamente i portatori di palla - finora tra gli attaccanti è l'unico a contendere a Bianchi il titolo di miglior realizzatore, con 5 reti segnate, e soprattutto, in proporzione ai minuti giocati, è l'unico ad aver mantenuto medie da alti livelli.

In questa prima parte di stagione il suo maggior pregio è stato però anche il suo peggior difetto: se è vero che con la palla tra i piedi Alessandro ha i numeri per inventarsi giocate in grado di risolvere le partite lo è altrettanto la sua attitudine a passare troppo tempo in possesso della sfera, spero ignorando i propri compagni che potrebbero beneficiare dei suoi assist ed intestardendosi in azioni individuali che lo portano a perderla. Chiedere ai tifosi sugli spalti o dietro ai televisori per conferma.

Voto: 6,5 (media partite: 5,87)

(foto N.Campo)