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Iachini batte Giampaolo: Fiorentina rodata, Torino work in progress
Da una parte un allenatore al suo posto da nove mesi e con una squadra già rodata tra le mani, dall’altra un tecnico che ha dovuto testare la tenuta della sua formazione per la prima volta in stagione non in un’amichevole bensì al Franchi di Firenze nel primo turno di Serie A. Nel mezzo scorrono una moltitudine di differenze che permettono di spiegare in maniera abbastanza efficace l’1 a 0 meritato della Fiorentina di Beppe Iachini sul primo Torino targato Marco Giampaolo. Il tecnico abruzzese è tornato dalla trasferta toscana con due certezze: la squadra inizia a metabolizzare la sua idea di calcio, ma c'è ancora molto da fare per consolidare la tenuta fisica e mentale del gruppo.
INADEGUATEZZA - Se la conferenza stampa di venerdì ha permesso a Giampaolo di congedare Simone Edera, la partita di ieri sera al Franchi ha dimostrato che alcuni elementi schierati dal 1’ non sono del tutto idonei alle richieste dell’abruzzese. I confronti con Davide Vagnati, perciò, a partire da oggi potranno fondarsi su fatti reali, perché testati in una partita vera contro un avversario pragmatico ma munito anche di grandi qualità. Gli sprazzi di gioco di Giampaolo si sono visti nei primi 45 minuti. Non sono mancati il possesso palla e il baricentro alto. La ripresa, invece, non è stata all’altezza della situazione e il Torino, già vacillante sul finire della prima frazione, ha giustamente pagato dazio.
SOSTITUZIONI - Giampaolo ha anticipato le sostituzioni rispetto a Iachini, preoccupato della tenuta fisica dei suoi, come ha dichiarato anche nella conferenza stampa di fine partita. Ha agito sulla mediana con una sostituzione che potrebbe diventare classica: Lukic per Meité. E poi, come era lecito attendersi, ha tolto Berenguer e ha inserito Verdi (era uno dei ballottaggi della vigilia, risolto premiando la migliore condizione dello spagnolo). Un po’ tardivo, forse, l’inserimento del neoacquisto Vojvoda, che ha avuto pochissimi minuti a disposizione al posto di Izzo. E' un giocatore che a questa squadra serve e deve mettere il prima possibile nelle gambe minuti preziosi. La mossa della disperazione ha visto Giampaolo pescare dalla panchina Millico, ma anche per lui, come per Vojvoda, il tempo è stato tiranno. Tutte tra il 34’ e il 43’, invece, le sostituzioni di Iachini, che ha mosso le pedine soltanto dopo aver sbloccato la gara. Anche in questo si può notare la maggior conoscenza della rosa da parte di Iachini rispetto ad un Giampaolo, che è ancora in una fase di work in progress con il suo Torino.
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