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TURIN, ITALY - FEBRUARY 12: Iago Falque (L) of FC Torino celebrates with tam mate Andrea Belotti after scoring the opening goal during the Serie A match between FC Torino and Pescara Calcio at Stadio Olimpico di Torino on February 12, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
L'esterno offensivo spagnolo del Torino ha rilasciato un'intervista uscita oggi sulle colonne de "La Gazzetta dello Sport", queste sono state le parole del giocatore:
Ha prima parlato della sua esperienza al Torino e delle precedenti: "Io qui ho trovato la mia dimensione e dopo una carriera un po’ complicata, una squadra diversa ogni anno vorrei fermarmi al Torino. Quando vedo il Barcellona in tv non penso che potevo essere lì; Luis Enrique mi disse che nel Barça B non c’era spazio per me, così parlai con altri club. Dopo un mese ci ripensò, ma a quel punto avevo deciso di cercare fortuna alla Juve. Non ne ho avuta, ma gli anni al Barcellona e alla Juve mi hanno aiutato. I primi per un discorso caratteriale, anche se quando esci dal Barça, col suo calcio così particolare, non è facile riprogrammarsi. Quelli in bianconero mi sono serviti quando sono tornato in Italia, che è Paese un po’ particolare".
Ha proseguito parlando della differenza tra Italia e Spagna e di altri argomenti: "Qui il calcio si vive in un modo più caldo rispetto alla Spagna. Qualche sera fa ero al ristorante e davano una partita in tv; quando alla fine hanno dato un rigore i camerieri hanno smesso di servire a tavola finché non lo hanno battuto. Forse era Juve-Milan ". Barca e Real le favorite per la Champions, Però Messi, Neymar e Suarez possono risolvere qualsiasi partita. Quei tre giocano un altro sport". L'allenatore che più mi ha aiutato? "Tutti ti fanno crescere. Ma Gasperini è quello che mi ha aiutato di più. Poi Garcia che alla Roma mi ha dato fiducia anche se avevo problemi al ginocchio. Rimpiango di non averlo potuto aiutare negli ultimi due mesi in cui è stato alla Roma".
Ha parlato di Gasperini e della sorpresa Atalanta: " Gasperiniti fa arrivare al limite delle potenzialità fisiche e tira fuori il meglio da un giocatore. Rincon, Sturaro, Kucka, Antonelli, Bertolacci ora sono tutti in grandi squadre. Io stesso con lui al Genoa ho fatto il mio record di gol, 13. Quest’anno sono a 10, ma non ho l’ossessione di superarmi".
Ha parlato della sfida con l'Inter e del duello tra Belotti e Icardi: "I nerazzurri stanno bene, non siamo preoccupati ma attenti. In casa facciamo grandi cose, abbiamo perso soltanto contro la Juve. Può essere la partita della svolta per chiudere al meglio dopo un periodo un po’ così. I giocatori che ha là davanti l'Inter fanno paura, ma pure dietro. Una rosa fortissima che non sta lottando per lo scudetto solo perché ha iniziato male la stagione. Più forte Belotti o Icardi? Sono due attaccanti diversi e molto forti. Icardi è bravo, Belotti però è un po’ meglio: lo dicono i numeri. Se continua così Mauro ci arriva sicuro in Nazionale. Il problema è che l’Argentina ha tanti bravi attaccanti. Al Toro aiutiamo Andrea, ma Belotti è uno che si aiuta da solo, sa crearsi le giuste occasioni. Lo vedo tranquillo, perciò dico che ce la farà: 22 reti sono tante anche se il campionato finisse ora". Iago infine si sbilancia su un pronostico: "Finisce due a uno per il Toro. Ma il secondo gol lo segno io".
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