Dopo aver salutato sui social i tifosi del Torino successivamente alla risoluzione di contratto con il club, Iago Falque si racconta nell'edizione odierna di Tuttosport. Nelle prime righe emerge subito il dispiacere di aver chiuso così la sua carriera in granata: "Mi spiace infinitamente dover andar via da Torino e non è un modo di dire - spiega lo spagnolo - la città è splendida, io e la mia futura sposa Carolina abbiamo deciso di comprare casa qui in centro, siamo innamorati di Torino. La mia idea era terminare la carriera qui, vestendo il granata. Nella mia carriera ho girato molte piazze. I tifosi del Toro mi hanno voluto bene, mi hanno incoraggiato, tifato, difeso. E continuano ancora adesso che non sono più un tesserato della loro squadra. Sono stati e sono fantastici: mi fermano per strada e continuano, ancora oggi, a dirmi “Resta, per favore”... Credo di aver lavorato duro per conquistarmi questo rispetto, sono convinto di essermelo meritato".
LE VOCI
Iago Falque: “Sto bene fisicamente, speravo di chiudere la carriera al Toro”
Lo spagnolo si racconta in un'intervista esclusiva a Tuttosport
CARRIERA IN GRANATA - L'ex esterno granata ripercorre poi la sua carriera al Torino, dal suo arrivo all'esclusione del 2019. "Quando sono arrivato a Torino e al Torino tutto è andato subito bene, alla grande, e così dopo due anni ho firmato il rinnovo: io e il Toro abbiano rinunciato a offerte importanti, abbiamo voluto continuare la strada insieme per crescere ancora. Poi, purtroppo, nei primi sei mesi del quarto anno ho avuto sfiga, un colpo di sfortuna. Nell’anno che poteva essere quello della consacrazione, quello dell’Europa League, quello in cui mi era stata data la maglia numero 10, quella di Capitan Valentino Mazzola, mi hanno fratturato una caviglia nei preliminari di Coppa. Sono tornato dall’infortunio, ma nei due mesi seguenti non ho giocato tanto. Ho quindi dovuto fermarmi nuovamente per un altro guaio fisico e a gennaio hanno deciso che non rientravo più nei piani della società e non facevo più parte del progetto: avevano intenzione di affidarsi ad altri".
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I PRESTITI - Dopo essere stato messo ai margini del progetto del Toro, Iago Falque è stato poi mandato in prestito a Genoa e Benevento. Lo spagnolo parla così di queste sue avventure: "Quando sono andato al Genoa in prestito dopo il terzo anno e mezzo sapevo che s’era rotto qualcosa: è una sensazione che ho avvertito subito, fortissima. Quando si guasta un meccanismo è difficile che, poi, torni a funzionare come prima, che si vada insomma di nuovo d’amore e d’accordo. Quando sono andato al Genoa sapevo che, al mio ritorno al Torino, nulla sarebbe stato più come prima. Ecco, sì, non lo nego: quello è stato il momento più difficile da affrontare, la cosa più dura, il punto più basso. Sono andato al Genoa e poi a Benevento che, francamente, non c’entrava nulla con tutto quello che è stata la mia carriera. Non ero preparato, pronto mentalmente, a quella realtà e questo mi ha penalizzato anche a livello fisico".
JURIC - Poi spende due parole sul suo precampionato di quest'estate: "Ho fatto il precampionato ai margini, allenandomi da solo, ma sempre duramente. Nelle ultime settimane, poi, ho avuto la chance di lavorare assieme al resto del gruppo. Ivan Juric esige sempre il massimo, chiede e vuole ritmi altissimi. Beh, se resisti a una settimana di cura Juric vuol dire che stai bene fisicamente, questo è fuori di discussione. Sennò mica ce la fai a mantenere il livello richiesto dal mister. Credo che il Toro abbia fatto bene a puntare sul croato, a me piace molto: io ho lavorato con Gasperini, Juric è suo allievo e ha impostazione simile, sia nei metodi di allenamento che nell’approccio alla partita".
SALUTI - Ora, al termine della sua esperienza in granata, Iago Falque saluta e ringrazia così i suoi ex tifosi: "Quelli del Toro sono speciali. Non pensate che sia facile entrare nel cuore della gente del Torino. Ma quando riesci a conquistarli, tu dal loro cuore non uscirai mai. Ed è questo quello che ho vissuto e sto vivendo, anche in queste ore, sulla mia pelle. Ho giocato in altre squadre, anche più prestigiose del Torino, ma le sensazioni e le emozioni che ho vissuto all’ombra della Mole granata non le avevo mai provate e non le vivrò mai più. Della mia avventura torinese ci sono aspetti che mi son piaciuti di più, altri che si potevano curare meglio, ci sono stati errori miei e sbagli altrui. Alla fine, però, gli anni che ho fatto a Torino sono stati, indipendentemente da tutto, un’esperienza bellissima, la più bella della mia carriera. Mi avete fatto sentire amato e importante. Avrei voluto finire qui con voi, onorando questa maglia. Non è stato possibile, ma un finale triste non rovina mica uno splendido film d’amore".
FUTURO - Iago comunque sta bene fisicamente e riguardo al suo futuro dice questo: "STo bene fisicamente, vorrei un finale di carriera in linea con quello che è stato Iago Falque nel mondo del calcio. Sicuramente non voglio smettere con una rescissione di contratto. Ho solo 31 anni, sono giovane: lo scorso anno è stato un campionato sfortunato, ma è stato uno in tutta la carriera. Il problema è che una volta che ti bollano in un modo, far cambiare idea non è facile. A me, però, hanno dato l’etichetta sbagliata: non sono rotto, non sto male né fisicamente né mentalmente e presto se ne accorgeranno tutti, anche quelli che mi hanno accantonato senza pensarci troppo".
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