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Il bimbo è cresciuto

Redazione Toro News

Al 10' del primo tempo, Dejan Lazarevic ha superato il suo diretto avversario e, arrivato sul fondo, ha lasciato partire il cross: risultato, una palla bassa e molle facilmente respinta dal primo difensore. Al 23', di pescaresi ne ha superati...

Al 10' del primo tempo, Dejan Lazarevic ha superato il suo diretto avversario e, arrivato sul fondo, ha lasciato partire il cross: risultato, una palla bassa e molle facilmente respinta dal primo difensore. Al 23', di pescaresi ne ha superati due, e ha tagliato orizzontalmente verso la porta, fino ad arrivare ad un paio di metri dal portiere e dal primo palo, decidendo stavolta di tirare: risultato, pallone che finisce addirittura in fallo laterale dalla parte opposta.“E' inutile”, si diceva sugli spalti, “questo ragazzo é così: un incompiuto”.In effetti, nelle 23 partite finora disputate, nelle statistiche del giovane sloveno c'era il numero zero non solo alla casella “gol”, ma anche a quella “assist”. Dotato di una velocità supersonica, condita da un ottimo controllo di palla in accelerazione, Lazarevic non aveva mai confezionato nulla di decisivo. E questo faceva di lui un giocatore potenzialmente devastante, ma nei fatti poco più che inutile; la sua azione era normalmente accompagnata da un crescendo di “oooh” di ammirazione durante il suo incredibile svolgimento, mentre partiva bruciando qualsiasi terzino, quindi dal silenzio di attesa al momento del passaggio o del tiro, e infine dal mormorio di delusione quando questo veniva poi realizzato.Anche ieri, al 45', la sensazione era questa. Poi, nell'intervallo é successo qualcosa nella testa del ragazzo che martedì ha compiuto 21 anni, quel passaggio che un tempo segnava la maggiore età, e che ha deciso di mettere a frutto le sue doti. Minuto 23, si propone non sulla fascia, ma -con un'intelligenza significativa- centralmente, per portare un contropiede su lancio dalle retrovie: Zanon deve abbracciarlo e stenderlo, prendendosi un giallo che tende molto all'”arancione”. Cinque giri di lancetta, e la sua fuga sulla destra é impressionante: ne salta uno, due, il terzo é Capuano che lo mette giù, altra ammonizione. Minuto 31, potenziale contropiede granata con palla ad Antenucci, che alza la testa e vede la freccia slovena scoccata sulla destra: solito controllo efficace, solita velocità imprendibile, solito ingresso in area ma non solita conclusione: assist calibrato per misura e potenza, un pizzico di fortuna perché il difensore stavolta non la colpisce, e infine Bianchi e poi gol.E' tutto il secondo tempo di Lazarevic a fare impressione. Il “bimbo”, come lo chiama Lerda, che non ha più solo talento ma mette in mostra anche carattere, diventando addirittura un quasi-trascinatore, a soli 21 anni appena compiuti. E il ragazzo non é mai entrato nelle polemiche dei “gruppetti” di questi giorni, diventando dunque un simbolo positivo di questo momento di tensione granata.Cosa sarà di lui? Il presidente Cairo, a fine gara, si é affrettato a far sapere che Laza sta bene a Torino e vuole restarci, spandendo ottimismo sul suo futuro. A livello contrattuale, la condizione in cui si trova in riva al Po é quella di prestito semplice; in realtà, come scritto su TN mesi addietro, c'é un “gentlemen's agreement” con il Genoa, un accordo sulla parola, per aprire una comproprietà, parola che i rossoblù non intendono rimangiarsi. Ma ora é tempo di pensare al campionato, a confezionare altri assist e -chissà- di fare anche qualche gol.

(foto M.Dreosti)