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di Carlo Quaranta
Non che si dovesse dare per scontata la vittoria contro il Portogruaro, ma la speranza di poter vedere qualcosa in più che potesse cancellare il secondo tempo di Pescara e riportare...
di Carlo Quaranta
Non che si dovesse dare per scontata la vittoria contro il Portogruaro, ma la speranza di poter vedere qualcosa in più che potesse cancellare il secondo tempo di Pescara e riportare il Torino lerdiano nei binari di quella costante e graduale crescita intravista fino alla partita contro il Novara effettivamente c’era. Invece, nonostante la situazione ideale regalata in avvio dall’ennesimo capolavoro di Bianchi che portava subito in vantaggio i granata lasciando presagire un prosieguo in scioltezza, i meccanismi si inceppavano, la manovra non scorreva fluida ed ordinata, il raddoppio non arrivava e di conseguenza gli avversari cominciavano a conquistare certezze in modo direttamente proporzionale a quante ne perdevano i ragazzi di Lerda. Per fortuna però Bianchi e compagni riuscivano quantomeno a concludere il primo tempo senza correre rischi ed a mantenere la concentrazione non facendosi influenzare o trovando alibi per quanto accadeva sugli spalti ed anzi riuscivano a trovare il raddoppio ad inizio ripresa. Ma dopo pochi minuti il Portogruaro trovava il gol ed il Torino riprendeva a faticare per riorganizzarsi e fare gioco anche perché, nonostante l’ingresso di Obodo in luogo di Belingheri avesse rinforzato la linea mediana, continuava a farsi notare l’assenza di un vero playmaker cui fosse delegato in modo chiaro il compito di far partire l’azione da dietro. Col passare dei minuti i reparti anzi si allungavano sempre di più e, come contro il Novara, aumentavano le occasioni per entrambe le contendenti: per puro caso non arrivavano però né il terzo gol dei granata né il pareggio degli ospiti ed alla fine restava la soddisfazione per un successo “obbligato” mitigata in parte dalla contestazione al presidente ed in parte da una prestazione non all’altezza delle aspettative della settima giornata.
(Foto Dreosti)
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