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Flessione fisiologica di metà stagione, magari frutto del lavoro di preparazione? Oppure nuovo annebbiamento psicofisico endemico? Il Torino, dopo un periodo di relativa tranquillità e fiducia, si ritrova nuovamente un soggetto...
Flessione fisiologica di metà stagione, magari frutto del lavoro di preparazione? Oppure nuovo annebbiamento psicofisico endemico? Il Torino, dopo un periodo di relativa tranquillità e fiducia, si ritrova nuovamente un soggetto amletico. I granata sembrano aver nuovamente smarrito la loro identità che il mercato di riparazione renderà ancora più incerta: i nuovi elementi (e già lo si è visto con Budel) non dovranno inserirsi in un collaudato meccanismo ma dovranno crearne uno nuovo. Finora Lerda aveva giocato senza un regista, ora con l’arrivo dell’ex Brescia ha a disposizione un giocatore per ricoprire questo ruolo. L’innesto di Antenucci , presentato non come il vice di Bianchi o come il suo sostituto in vista di una cessione del capitano, avrà invece l’effetto di modificare lo schema offensivo che ora potrà essere a due punte e dunque più simile ad un 4-4-2. Il che però fa sorgere degli importanti interrogativi circa l’idea che si ha di Sgrigna e del suo impiego. Abbandonando tuttavia legittimi dubbi di natura tattica, non si può non sottolineare la nuova involuzione di gioco e risultati, la preoccupante condizione fisica di molti calciatori e quella psicologica dell’intero gruppo che dimostra ancora una volta come sia fragile nei momenti più delicati ed incapace di imporre la propria forza quando occorre. Intanto la serie A resta a +10 e non si vede dove e quando (ma soprattutto come) la squadra di Lerda sarà in grado di recuperare il terreno perso per strada nei primi mesi.
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