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Il borsino granata

Redazione Toro News

Il Torino non riesce più a vincere in trasferta come ad inizio campionato e in due giornate scivola dal primo al terzo posto uscendo dalla zona che regala la promozione diretta ed entrando in quella insidiosa...

"Il Torino non riesce più a vincere in trasferta come ad inizio campionato e in due giornate scivola dal primo al terzo posto uscendo dalla zona che regala la promozione diretta ed entrando in quella insidiosa dei play off. Mentre i tifosi si dividono tra chi addebita maggiori responsabilità agli attaccanti che non centrano la porta e chi se la prende con gli arbitri che, specie ultimamente, stanno danneggiando i granata in modo eclatante, Ventura sceglie, giustamente, la teoria del bicchiere mezzo pieno sottolineando la prestazione incoraggiante offerta dai propri ragazzi e facendo passare in secondo piano il contingente (leggasi arbitri, risultato e classifica). In effetti Antenucci e compagni hanno giocato una buona partita per oltre un tempo, finché il già disastrato terreno di gioco dell’Ossola non si è trasformato in una vera propria ghiacciaia impraticabile, ed avrebbero certamente vinto ai punti questa partita sebbene (nota non da poco) in 94’ non siano mai riusciti a centrare lo specchio della porta. In attesa che gli attaccanti si specchino di meno e badino più alla sostanza che alla forma sotto porta, che Bianchi ritrovi la sua costanza realizzativa e che i nuovi Meggiorini e Pasquato si inseriscano al più presto regalando quel quid in più, appuntiamo tuttavia che nel girone di ritorno il Torino viaggia in perfetta media inglese avendo vinto in casa e pareggiato in trasferta e che basterebbe proseguire con questo ritmo per raggiungere la serie A senza dover passare dalle forche caudine dei play off. E ricordiamo anche che la straordinaria media punti realizzata nelle prime dieci giornate non può rappresentare il termine di paragone sul quale fondare ora eventuali critiche altrimenti si continuerà a fornire il giusto alibi a chi dice che in questa “piazza”, intesa come tifoseria e stampa, è difficile fare calcio.