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Il primo stop del campionato è arrivato, del tutto inatteso, sul campo del Gubbio, alla vigilia considerata come la meno temibile delle tre neopromosse che i granata hanno incontrato in sequenza (Verona, Juve...
"Il primo stop del campionato è arrivato, del tutto inatteso, sul campo del Gubbio, alla vigilia considerata come la meno temibile delle tre neopromosse che i granata hanno incontrato in sequenza (Verona, Juve Stabia, Gubbio) nelle ultime tre giornate: a dirlo non era soltanto la classifica ma anche il momento di difficoltà degli umbri che in settimana avevano esonerato il tecnico ex giocatore del Torino Fabio Pecchia avvicendandolo con un’altra vecchia conoscenza granata, Gigi Simoni. Ora, se si vuol essere buonisti si può dire che la sconfitta è maturata a causa di un infortunio tecnico del portiere Coppola e che sia stata magari anche condizionata psicologicamente dall’infortunio reale e brutale di Buchel dopo appena 10’. Ma al di là di queste considerazioni, che pure vanno fatte, non si può nascondere l’involuzione complessiva dei ragazzi di Ventura tanto che i tifosi hanno faticato a distinguere questa squadra dalle sterili accozzaglie degli ultimi anni, intrise di un atteggiamento supponente che mettevano in evidenza soprattutto contro avversarie di minor rango. Il Toro di Ventura nelle prime dieci giornate aveva dimostrato di essere una squadra sì compatta, paziente e ben organizzata ma soprattutto umile ed affamata; quella scesa in campo in Umbria, invece, ha palesato una sufficienza inammissibile nell’approccio che si è tradotta in passaggi sbagliati, topiche difensive, centrocampo soggiogato dagli avversari, fasce assenti, attaccanti inoperosi fino a mezzora dal termine. I granata sono ancora in testa alla classifica con tre punti di vantaggio sulla seconda ed hanno esattamente il doppio dei punti rispetto ad un anno fa ma se questa battuta d’arresto non aprirà loro gli occhi e non riprenderanno a considerare ogni singola partita come un esame questo stato di vantaggio durerà poco.
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