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Il calcio di Vanoli: le tre riflessioni pre-Inter che ci sono piaciute

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Le parole di Vanoli nella conferenza stampa alla vigilia della seconda trasferta stagionale a San Siro sono state particolarmente interessanti
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

La conferenza stampa pre-Inter è stata ricca di spunti interessanti. Paolo Vanoli ha raccontato il suo credo calcistico e la sua filosofia di pensiero in alcuni passaggi davvero degni di nota. Proprio per questo l'approfondimento odierno sulle parole del tecnico granata prima della complicatissima trasferta di San Siro con l'Inter riguarda tre riflessioni che alla nostra redazione sono particolarmente piaciute. La prima riguarda i leader dello spogliatoio e la personalità dei singoli. Non è stata banale la seguente riflessione del tecnico granata: "Se non ci sono tanti leader, mi hanno insegnato che è l'organizzazione che deve dare personalità. I singoli che fanno la differenza li hanno le grandi squadre come quella che incontriamo domani. La personalità noi la dobbiamo trovare attraverso il gioco per fare qualche cosa" (LEGGI QUI).Una parafrasi può essere questa: noi non siamo l'Inter, non abbiamo i campioni dell'Inter, però possiamo sopperire al gap dal punto di vista della personalità attraverso una valida e solida organizzazione di gioco.

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Il giocatore entra in forma allenandosi, non giocando: l'affermazione in controtendenza di Vanoli

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In controtendenza rispetto a quanto molti affermano è la seconda riflessione che vi sottoponiamo. In tanti dicono che un giocatore entra in forma se mette minutaggio nelle gambe. Vanoli, invece, la pensa un po' diversamente. "Come allenatore ho imparato che preferisco perdere un po’ di tempo prima per poi avere un giocatore per tutto il campionato. Penso quindi che un giocatore debba entrare in forma allenandosi" ha dichiarato l'allenatore ex Venezia. Poi è chiaro che le circostanze possono essere svariate e quindi alle volte bisogna far giocare anche chi non è ancora al 100% (vedi l'esempio di Maripan fatto dallo stesso Vanoli).

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Il dialogo con il gruppo: Vanoli e la condivisione

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Il terzo concetto riguarda il dialogo. Già nel ritiro a Pinzolo, un po' tutti si erano accorti che Vanoli in mezzo al rettangolo verde o nelle riunioni tecniche era uno che amava il dialogo con i suoi ragazzi. Le conferme sono state svariate nelle ultime settimane e anche Vanoli conferma che al centro di tutto c'è la condivisione dell'idea con il gruppo. “Parlo tanto con i miei ragazzi, perché li voglio responsabilizzare. Dal primo giorno ho detto loro che non vince Vanoli, ma vince una squadra. Tutte le cose si condividono, poi è normale che un allenatore ha sempre l’ultima parola”. In altre parole, il Vanoli pensiero è emerso bene dalla conferenza stampa di ieri, venerdì 4 ottobre.

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