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Calciopoli ultimo atto, prima del secondo round, della serie: prego si accomodi. Oggi e domani si discute all'arbitrato del Coni sulle pene inflitte a Milan, Juventus, Lazio e Fiorentina, per i viola la decisione verrà presa...
Calciopoli ultimo atto, prima del secondo round, della serie: prego si accomodi. Oggi e domani si discute all'arbitrato del Coni sulle pene inflitte a Milan, Juventus, Lazio e Fiorentina, per i viola la decisione verrà presa giovedì 12 ottobre, mentre per Reggina e Arezzo è stata ulteriormente posticipata. Matarrese a proposito di quest'ultima fase dello scandalo calcio ha già messo le mani avanti, ovvero che qualsiasi siano le decisioni scontenteranno qualcuno. In B non vogliono sconti alla Juventus: "Tanto verrà in A ugualmente, per cui sarebbe scorretto toglierle la penalizzazione", ha fatto sapere Gino Corioni del Brescia, uno dei presidenti che da anni si batte contro l'egemonia dei grandi club. Moggi invece scende in trincea: "Sono pronto ad andare a testimoniare per la Juve".
"Qualcuno sembrava ancora convinto di ricorrere al Tar se non venivano diminuite le pene, ma hanno fatto quasi tutti marcia indietro, come Lotito, il quale ha minacciato querele a destra e manca se ancora si parla di Tar legato ai colori biancazzurri. Difficile pensare ad un azzeramento totale delle pene, ma qualche punto regalato sembra una via praticabile, sconti del valore di un 30-50% sulle pene che potrebbero così venire indirizzati: tra i 5 e gli 8 restituiti alla Juve, 6-8 alla Fiorentina, di un Della Valle stranamente silenzioso nelle ultime settimane, 4-6 alla Lazio, 3 al Milan, 4-6 alla Reggina e 2 all'Arezzo. Il neo commissario della Figc Luca Pancalli chiede le conferme delle pene inflitte precedentemente, i legali della Figc puntano infatti sulla gravità dei fatti avvenuti, sostenuti dal pm Stefano Palazzi, il più giustizialista tra i membri atti a giudicare.
"La politica sta a guardare, Giovanna Malandri, Ministro dello Sport, preferisce pensare alle riforme: solo con esse si uscirà da questa spirale poco edificante per il calcio nostrano, mentre il sottosegretario Giovanni Lolli ammette: "Da cittadino un colpo di spugna mi darebbe fastidio". Per Arrigo Sacchi invece nulla cambierà: "Stiamo passando dal giustizialismo al buonismo. Negli ultimi anni non andavo più a vedere una certa squadra (la Juve), si vede che Moggi, buon dirigente, non si fidava di se stesso". Per Sacchi si continuerà a barare nel calcio.
"Piero Sandulli, presidente della corte federale, ipotizza degli sconti: "Credo ci saranno, l'importanza è che venga mantenuta la proporzionalità tra le varie squadre, almeno che venga rispettato il grado di colpevolezza".
"A campionato ormai in corso si attendono le ultime decisioni su una delle pagine più nere del nostro calcio, uno scandalo nato a cavallo del Mondiale, poi vinto dalla nostra Nazionale, i cui echi si sono spenti quando è cominciato il nuovo campionato. Non tutto sembra essere stato chiarito, si rischiano altri epiloghi dopo che sono usciti allo scoperto i mandanti delle intercettazioni: Moratti e Tronchetti Provera in primis, ma loro l'hanno fatto solo per salvaguardare l'onore del calcio e della propria squadra. Speriamo sia andata davvero così. Moggi si era difeso allo stesso modo: era stato costretto a intervenire presso gli arbitri per salvare la Juve da altri poteri forti. E' il solito discorso: è una questione di business, non di sport e vittorie sul campo.
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